180 membri della comunità vudù uccisi da capo banda”
Oltre 180 membri della comunità vudù di Port-au-Prince, ad Haiti, sono stati uccisi lo scorso fine settimana su ordine di un potente capo banda locale che li riteneva responsabili della malattia di suo figlio: lo ha reso noto l’organizzazione civile Comitato per la Pace e lo Sviluppo (Cpd). Si è trattato dell’ennesimo atto di violenza estrema da parte di potenti bande che controllano la maggior parte della capitale del Paese caraibico. «Ha deciso di punire crudelmente tutti gli anziani e i praticanti del vudù che, nella sua immaginazione, sarebbero stati in grado di lanciare un incantesimo negativo su suo figlio», si legge in un comunicato del Cpd con sede ad Haiti.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha condannato la violenza «orribile», che secondo il suo portavoce ha causato la morte di almeno 184 persone, tra cui 127 anziani e donne.
Il 2024 «è stato segnato da un numero spaventoso di persone uccise e gravemente ferite nei conflitti, dentro e fuori dal campo di battaglia», «con disprezzo per il diritto internazionale e indifferenza per la vita dei civili, a Gaza e in Libano, così come in Ucraina, Haiti, Sudan e Myanmar». E’ quanto ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk in occasione della Giornata dei diritti umani, aggiungendo che «il costo della guerra ha un tributo umano incalcolabile».
«Il mondo deve allontanarsi dalla spirale fatale degli approcci militarizzati alla sicurezza e tornare sulla via della mediazione, del dialogo, della negoziazione e della costruzione della fiducia», ha detto Türk che ha chiesto solidarietà e protezione dei diritti umani dei siriani di tutti i gruppi etnici e religiosi, degli ucraini e dei russi vittime della repressione, dei palestinesi e degli israeliani, dei sudanesi, dei popoli del Myanmar, di tutti i popoli. Turk ha anche chiesto alla comunità internazionale di arginare il flusso di armi verso Haiti, ma anche verso il Sudan e il Myanmar.
Il diritto internazionale, ha ricordato, richiede agli Stati di garantire che le armi che forniscono non siano utilizzate per commettere violazioni. «Dobbiamo insistere – ha aggiunto – sul fatto che non è accettabile, né legale, usare mine antiuomo in Ucraina, e che non è accettabile abbassare la soglia per l’uso di armi nucleari». Türk, ha inoltre sottolineato come nel mondo i confini tra realtà e finzione si stanno confondendo. «Durante quest’anno elettorale in molti paesi, c’è stato un aumento delle tattiche diversive e persino della manipolazione, nonché una pericolosa proliferazione della disinformazione». Infine, ha evidenziato una «preoccupante proliferazione di leader politici» che fanno delle minoranze il capro espiatorio, accusandole di privare le persone dei loro diritti economici, sociali e culturali, invocando i cosiddetti «valori familiari o culturali».
Fonte: Il Sole 24 Ore