34 milioni di aiuti per biblioteche e librerie, ecco come funzioneranno”

34 milioni di aiuti per biblioteche e librerie, ecco come funzioneranno”

Nello specifico, la misura introdotta dal decreto prevede 30 milioni di euro da destinare a biblioteche e altri enti di promozione della cultura libraria e archivistica beneficiari dei contributi statali. Le risorse, ripartite in 24,8 milioni per il 2025 e 5,2 milioni per il 2026, serviranno a finanziare l’acquisto di libri sia fisici che digitali.

Segue una misura dedicata agli under 35: per favorire l’apertura di nuove librerie da parte dei giovani, il decreto istituisce un fondo da 4 milioni già a valere sul 2024. Saranno i decreti attuativi a dover definire le modalità di riparto, anche per la possibile applicazione “retroattiva” allo scorso anno.

Ora la speranza delle associazioni rappresentanti di editori, librai e bibliotecari è che il dialogo con le politiche continui anche per il 2025, con una «revisione delle Carte cultura e del Merito per renderle più efficaci e diffuse tra la popolazione. Nel più lungo periodo, a questo Paese serve una legge di sistema per l’editoria. Non chiediamo sovvenzioni, ma politiche industriali e culturali che ci permettano tutti assieme di far crescere il Paese», hanno detto in una nota congiunta l’Associazione Italiana Editori, l’Associazione degli Editori Indipendenti, l’Associazione Librai Italiani Confcommercio, il Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai Confesercenti, l’Unione Editori e Librai Cattolici Italiani, la Federazione Nazionale Cartolai e l’Associazione Italiana Biblioteche.

Il piano Olivetti

Per valorizzare le biblioteche, «strumenti di educazione intellettuale e civica, di socialità e di connessione con il tessuto sociale», viene inoltre adottato il «Piano Olivetti», che mira a promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e svantaggiate, «in particolare quelle caratterizzate da marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento». Un progetto che punta a restituire un’identità ai territori più emarginati tramite la cultura, ma che dovrà aspettare i decreti attuativi per vedere effettivamente la realizzazione.

Cooperazione culturale

L’altro punto cardine di questo decreto è l’istituzione di un’unità di missione che lavorerà «in stretto raccordo e coordinamento con la cabina di regia del Piano Mattei». In sostanza, si tratterà di una task force di otto componenti (un dirigente di livello generale, due di livello non generale e cinque unità di personale non dirigenziale) che opererà fino al 31 dicembre 2028 per indirizzare e coordinare progetti e interventi di cooperazione culturale con Stati e organizzazioni internazionali africani. Non sono previsti decreti ministeriali, ma si attendono le nomine dei componenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore