Oscar: Oppenheimer prevale e stavolta… ha vinto il migliore

Finalmente ha vinto il grande cinema: dopo alcune annate dove l’Oscar al miglior film è andato a pellicole immeritevoli di tale successo, a trionfare nella categoria principale è stato il potentissimo Oppenheimer di Christopher Nolan, uno degli autori più importanti del cinema contemporaneo, che si è anche portato a casa una altrettanto meritata statuetta come miglior regista.

Giusto per ricordarci cos’è accaduto nel più recente passato: due anni fa ha vinto il debolissimo I segni del cuore – Coda, superando pellicole di gran lunga migliori come il magnifico Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson o il sorprendente Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi, mentre nel 2023 aveva alzato l’Oscar principale il sopravvalutato Everything Everywhere All at Once, battendo un prodotto memorabile come The Fabelmans di Steven Spielberg.

Christopher Nolan

Nonostante sia un regista fondamentale degli ultimi decenni, è incredibilmente la prima volta che gli Oscar premiano Christopher Nolan, autore di pellicole di grande spessore come Memento, The Prestige o Il cavaliere oscuro. La candidatura agli Oscar al miglior film era già arrivata con altri due titoli notevolissimi come Inception e Dunkirk, ma c’è voluta la forza di Oppenheimer per ottenere l’agognato premio.

Un grande Oscar

Dopo il meno riuscito Tenet del 2020, Nolan si è superato, prendendo spunto dalla biografia “Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Il trionfo e la tragedia di uno scienziato” di Kaj Bird e Martin J. Sherwin.

Il regista ha scelto di raccontare la vita del celebre fisico statunitense, in particolare, l’invenzione della prima bomba atomica nell’ambito del progetto Manhattan.Primo lungometraggio biografico nella carriera di Nolan, Oppenheimer è innanzitutto un film dal fortissimo spessore morale, una pellicola che non vuole dare risposte ma vuole creare domande nello spettatore, facendolo entrare fin dalle prime sequenze nella mente di un personaggio ambiguo e controverso come Oppenheimer.

Fonte: Il Sole 24 Ore