Borsa: Europa verso avvio cauto tra tensioni geopolitiche e banche centrali

Le borse europee si apprestano ad avviare in modo cauto la prima seduta della settimana, con tutti i future che viaggiano poco sotto la parità. Così l’Euro Stoxx 50 è in calo dello 0,08%, il Ftse Mib dello 0,09% e Francoforte dello 0,08%. Solo Parigi tratta in positivo in progresso dello 0,01%. Londra e Wall Street (Memorial Day), invece sono chiuse per festività. In una giornata priva di dati macro economici (ad eccezione dei dati Ifo e delle vendite al dettaglio tedesche) gli investitori guardano da un lato all’acuirsi delle tensioni geopolitiche e dall’altro alle future mosse delle banche centrali in materia di politica monetaria.

In questo senso parole rassicuranti sono emerse dai governatori delle banche centrali del G7 che si è concluso ieri a Stresa, che hanno espresso «soddisfazione per la resistenza economia mondiale alla restrizione monetaria» degli ultimi anni e hanno constatato che «le prospettive sono in ripresa, non in maniera eccezionale, ma di ripresa a livello mondiale». In particolare, secondo il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, ha sottolineato come del corso dei lavori «sia emerso un consenso abbastanza generale su un eventuale taglio dei tassi e questo consenso si è ampliato anche a quelli che avevano più riserve su questa visione».

In Asia la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo con il Nikkei che ha guadagnato lo 0,66%, anche se i timori di un inasprimento della politica monetaria da parte della Banca del Giappone (BoJ) hanno pesato sul sentiment. Da sottolineare la decisione di Cina, Giappone e Corea del Sud di “accelerare” i negoziati su un accordo di libero scambio a tre, in base alla dichiarazione congiunta diffusa al termine del vertice trilaterale di Seul.

Sempre sul fronte asiatico, a livello macro, da registrare i profitti delle grandi imprese industriali che hanno registrato in Cina un rialzo annuo del 4,3% nei primi quattro mesi del 2024, a 2.094,69 miliardi di yuan (circa 290 miliardi di dollari), in scia con l’efficacia delle politiche di sostegno all’economia decise da Pechino.

Sul valutario cala il cambio euro/dollaro si attesta a 1,084 (1,085 della vigilia), l’euro/yen 170,08 e il dollaro/yen a 156,83. In rialzo il prezzo del petrolio, con il Brent luglio a 82,34 dollari al barile (+0,27%) e il Wti di pari scadenza a 78,01 dollari (+0,37%). In leggero rilazo il gas naturale ad Amsterdam a 34,15 euro al MWh (+0,10%).

Fonte: Il Sole 24 Ore