Crosetto: non più giustificabile violazione diritti a Rafah
«Siamo di fronte a una situazione sempre più difficile nella quale il popolo palestinese viene compresso senza tener conto delle drammatiche difficoltà e dei diritti di uomini, donne e bambini innocenti che nulla hanno a che fare con Hamas. Questa cosa non è più giustificabile». Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a SkyTg24 Live in Milano, parlando del nuovo attacco israeliano a Rafah
Crosetto: Israele semina odio che si ripercuoterà su figli
«Ho l’impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà figli e nipoti. Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro. Dovevano discernere tra le due cose e fare una scelta più coraggiosa dal punto di vista democratico» ha detto ancora Crosetto. «Siamo convinti che Israele dovesse risolvere il problema con Hamas – ha aggiunto -, ma fin dal primo giorno abbiamo detto che questa cosa andava affrontata in modo diverso. Tutti gli Stati sono concordi che su Rafah Israele doveva fermarsi. Non siamo stati ascoltati e ora guardiamo con disperazione la situazione». Il ministro si è detto anche “molto preoccupato” dalla prospettiva di “una lunga guerra”. «Quello che sta accadendo, in Medio Oriente come in Ucraina – ha sottolineato -, ci dimostra che tutta la comunità internazionale anche quando è unita nel chiedere la stessa cosa alla fine non conta nulla di fronte alla volontà di un singolo Stato che decide di fare un’azione come quella che sta accadendo in Ucraina o adesso a Rafah»
Tajani: Hamas attira Israele a Rafah in trappola mediatica
«Hamas sta usando Rafah per creare ulteriore problemi, attirando Israele dentro una trappola mediatica» ha detto invece il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ricordando che però l’Italia “è contraria” all’operazione militare a Rafah.
«Pronti a inviare militari per nascita Stato palestinese»
«Ho ribadito» al premier palestinese Mohammad Mustafa «che noi siamo pronti ad inviare anche nostri militari qualora, per preparare la nascita dello Stato palestinese una volta finita la guerra, si dia vita ad una missione dell’Onu guidata da un paese arabo» ha aggiunto Tajani al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles
Fonte: Il Sole 24 Ore