Affitti per studenti, nel mercato si fanno spazio i centri più piccoli

Per le università si avvicina la fine dell’anno accademico, ma il tema delle stanze per gli studenti rimane caldo. Soprattutto in città come Milano, che nonostante quoti il 21,6% della disponibilità nazionale di camere in affitto, vede i prezzi in costante crescita – per una singola il canone ha toccato i 700 euro al mese – e l’offerta in diminuzione. Guardando allo stock di immobili in locazione nella città meneghina infatti, la percentuale del numero di stanze rispetto al totale delle case in affitto è scesa al 6 per cento.

I dati arrivano dalla proptech company di Immobiliare.it, Immobiliare.it Insights, che periodicamente analizza il mercato grazie alla data intelligence, e che questa volta si è soffermata sull’andamento dell’offerta di stanze dal 2019 a oggi nei principali centri universitari italiani.

Crescono i piccoli

Catania, Bari e Verona, con percentuali di stanze in affitto rispetto alle locazioni totali rispettivamente del 20%, 18% e 15%, dominano l’offerta per gli studenti. Milano e Bologna scendono al 6%, Venezia, Firenze e Palermo al 5%, Genova in coda con appena il 3 per cento.

«Nei centri del Sud, o nelle città più piccole, dove i prezzi delle case in vendita sono più accessibili, le famiglie residenti tendono maggiormente a essere proprietarie e cercare quindi soluzioni in acquisto, piuttosto che in affitto – ha spiegato Antonio Intini, chief business development officer di Immobiliare.it –. Questo porta così i proprietari di immobili da locare a preferire principalmente un target di studenti, o lavoratori fuori sede, porzionando l’appartamento e ottenendo così un maggior ritorno economico, oltre che più appetibilità sul mercato».

Se si fa riferimento ai dati di tutta l’Italia, Milano rimane in testa per prezzi e disponibilità cittadina rispetto alla disponibilità totale del Paese (21,6%). I centri più piccoli però registrano crescite record: Padova, che concentra poco meno del 2% dell’offerta totale di stanze in Italia, rispetto al 2019 ha visto aumentare la sua offerta di quasi sei volte (+473%). A Trento, famosa per la facoltà di economia, lo stock invece è cresciuto del 689%, otto volte tanto, e ora rappresenta l’1,7% del totale. Ma a raggiungere cifre notevoli è Brescia, con un aumento del 916% negli ultimi quattro anni, arrivando così a pesare per l’1,2% sul totale. Aumenti considerevoli nell’offerta anche per centri universitari satellite come Bergamo (+600%) e Udine (+426%).

Fonte: Il Sole 24 Ore