Dai grattacieli di Milano ai soffitti, Salvini vuole allargare il salva-casa

Non solo la norma ad hoc per risolvere il caso Milano, ma anche modifiche ai requisiti per l’abitabilità, dall’altezza dei soffitti alla superficie minima. Il decreto salva-casa non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma già si studiano gli interventi destinati ad allargarne il perimetro. Ad annunciarli è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che non intende fermarsi qui: il provvedimento è solo «l’inizio di un percorso», assicura, dopo l’edilizia privata lo step successivo sarà «l’edilizia pubblica, popolare e sociale».

Attesa la pubblicazione in Gazzetta

Il testo del decreto Salva-casa, approvato venerdì in Consiglio dei Ministri, è stato oggetto di una forte mediazione sotto l’occhio vigile del Quirinale e da più parti si attendono ora migliorie in fase di conversione in Parlamento. L’iter dovrebbe partire dalla Camera, in commissione Ambiente. In attesa della pubblicazione in Gazzetta, al Mit si preparano nuove misure: «Lavoreremo subito come gruppo Lega agli emendamenti perché ci sono alcuni interventi che io ho già pronti, che i parlamentari hanno già pronti», promette Salvini parlando a Milano.

La norma per i grattacieli milanesi

Ci sarà innanzitutto l’attesa norma che salva i grattacieli meneghini, tenuta fuori dal decreto ma con la promessa di inserirla nell’iter parlamentare. Arriverà come emendamento, conferma il vicepremier parlando a margine di un evento di Assimpredil Ance. «Sul pregresso non entro nel merito delle inchieste giudiziarie, però una città come Milano non può fermare le autorizzazioni edilizie, non può fermare lo sviluppo della città», sostiene Salvini, indicando la linea: «andiamo a fare un intervento per aiutare le centinaia di famiglie che che vivono oggi in palazzi che non possono essere abbattuti».

Il tema dell’abitabilità

Altro tema allo studio è quello dell’abitabilità. «Penso all’altezza dei soffitti, penso alla riduzione della superficie minima per l’abitabilità», dice il leader leghista. Rivedere al ribasso i requisiti per l’abitabilità, aprirebbe alla possibilità di render abitabili cantine, seminterrati o soffitte. Un tema non nuovo, su cui ha provato a muoversi a settembre il centrodestra della Regione Lazio, con tre proposte di legge in commissione regionale, poi ritirate.

In vigore la nuova direttiva Ue sulle “case green”, due anni per adeguarsi

Entra intanto nel vivo un’altra sfida che riguarda il mercato immobiliare: la transizione verso la riqualificazione energetica degli edifici. E’ in vigore da oggi la nuova direttiva europea sulle ’Case green’. I Ventisette avranno due anni di tempo per adeguarsi alle norme Ue che puntano a un parco immobiliare a emissioni zero al 2050. Ventiquattro mesi di tempo in cui tutte le capitali, compresa Roma, dovranno stabilire una tabella di marcia per ridurre i consumi medi di energia delle case del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Quanto agli edifici non residenziali, almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% al 2023.

Fonte: Il Sole 24 Ore