Anglo: stop alle trattative con Bhp, naufraga l’ipotesi di takeover amichevole

Bhp ha chiesto più tempo per trattare, Anglo American ha rifiutato. È naufragato così il tentativo del colosso minerario australiano di giungere ad un accordo amichevole per una fusione.

Il board del gruppo sudafricano – dopo aver respinto tre proposte d’acquisto, l’ultima del valore di 49 miliardi di dollari – aveva accettato di percorrere la strada del dialogo. Ma sette giorni di intensi colloqui, che hanno coinvolto anche gli advisor e diversi azionisti, non sono bastati a convincerlo: nè della validità della proposta, né dell’opportunità di sondare se fosse possibile migliorarla ulteriormente.

A premere per il negoziato, secondo indiscrezioni di stampa, erano stati alcuni soci di peso di Anglo, tra cui anche il maggiore, BlackRock, forte di una quota del 9,6% secondo indicazioni della Borsa di Londra. Ma di passi avanti ce ne sono stati pochi.

Qualche concessione Bhp l’ha fatta, compreso l’impegno a farsi da parte e a pagare una penale «appropriata» nel caso in cui l’operazione non fosse riuscita ad andare in porto per la mancanza delle «necessarie approvazioni anti-trust e regolatorie, anche in Sudafrica».

Il Sudafrica – dove gli elettori proprio in queste ore sono chiamati alle urne – è al centro anche di una serie «misure socioeconomiche» che il gruppo ha promesso di adottare per alleviare le preoccupazioni dei vertici di Anglo in merito alla struttura della transazione, che prevede lo scorporo anticipato delle controllate Amplats e Kumba Iron Ore: società focalizzate rispettivamente sul platino e sul minerale di ferro, che concentrano le proprie operazioni nel Paese africano e sono quotate alla Borsa di Johannesburg.

Fonte: Il Sole 24 Ore