Save the children, per gli adolescenti ascensore sociale bloccato: il 67,4% pensa di non poter avere un lavoro dignitoso

La povertà penalizza le aspirazioni degli adolescenti. Lo attestano i dati della ricerca “Domani (Im)possibili”, curata da Save the children e presentata all’Acquario di Roma in occasione dell’apertura di “Impossibile 2024”, la biennale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’obiettivo al quale mirare, sottolinea l’organizzazione non governativa, è di rendere possibile ciò che oggi è impossibile. In Italia più di 100mila ragazze e ragazzi fra i 15 e i 16 anni vivono in condizioni di grave deprivazione materiale. Quasi unadoolescente su dieci. E sono in tantissimi, il 67,4%, a credere che il lavoro del futuro non gli consentirà di uscire dalla povertà.

Drammatico divario fra aspirazioni e aspettative

Dai dati emerge che c’è un drammatico divario fra le aspettative per il futuro fra i ragazzi che vivono in povertà e i loro coetanei che crescono in famiglie senza problemi economici. Più di un ragazzo su quattro in condizioni di deprivazione materiale afferma che non finirà la scuola e andrà a lavorare (a fronte dell’8.9% dei coetanei). Il 67,4% teme che anche se lavorerà, non riuscirà ad avere risorse economiche sufficienti a uscire dalla povertà, contro il 25,9% degli adolescenti che non vivono in condizioni di deprivazione. «A causa di una grave ingiustizia generazionale, in Italia sono proprio i giovani i più colpiti dalla povertà. Ascoltando la voce dei ragazzi e delle ragazze, abbiamo rilevato che questa condizione incide non solo sul loro presente, ma chiude le loro aspettative per il futuro», ha dichiarato Claudio Tesauro, presidente di Save the Children

Le ragazze le più scoraggiate

Indipendentemente dalle condizioni economiche, le più scoraggiate sono le ragazze: hanno aspettative più alte dei coetanei sugli studi, ma bassissime sul futuro nel mondo del lavoro. Nonostante il 69,4% pensi che frequenterà sicuramente l’università (contro il 40,7% dei maschi), ben il 46,1% delle ragazze ha paura di non trovare un lavoro dignitoso (rispetto al 30,5% dei ragazzi) e una su tre (29,4%) afferma che non riuscirà a fare ciò che desidera, a fronte del 24,3% dei ragazzi.

Ascensore sociale bloccato per gli adolescenti

Guardando al proprio futuro, nonostante quasi la metà degli adolescenti intervistati provi sentimenti positivi, più del 40% ne vive di negativi come ansia (24,8%), sfiducia (5,8%) o paura (12,1%) e il 10,5% non pensa al futuro. La maggior parte è ben cosciente del peso delle disuguaglianze: quasi due terzi (64,6%) pensano che oggi in Italia una ragazza o un ragazzo che vive in famiglie con difficoltà economiche dovrà affrontare molti più ostacoli rispetto ai coetanei più abbienti, dimostrando grande consapevolezza su un ascensore sociale ormai bloccato.

Serve un sostegno alle famiglie in povertà

Le sfide principali che gli adolescenti vedono all’orizzonte sono le crisi climatiche (43,2%), l’intelligenza artificiale (37,1%), le discriminazioni e la violenza (34,8%). Prevale la sfiducia nelle capacità delle istituzioni di mettere in campo politiche per ridurre le disuguaglianze (59,7%). Per aiutare i giovani a uscire dalla condizione di deprivazione, gli adolescenti chiedono alle istituzioni pubbliche di intervenire in primo luogo con il sostegno economico per le famiglie in povertà (50,9%) e, al secondo posto, con l’introduzione di un sostegno psicologico gratuito per tutte le ragazze e i ragazzi (49,4%), confermando come il diritto al benessere psicologico sia diventato per la prima volta, grazie a loro, una vera priorità.

Fonte: Il Sole 24 Ore