Flat tax addio: così la Russia aumenta le tasse per finanziare la guerra
Nel discorso rivolto a fine febbraio alle Camere riunite, ricco di promesse e impegni sociali, Vladimir Putin l’aveva presa alla lontana: «Come vedete – aveva detto – i piani sono grandi. Le spese, anche». Di qui era passato a parlare del sistema fiscale, «che deve garantire le risorse per la definizione dei problemi nazionali, la realizzazione dei programmi regionali e la riduzione delle diseguaglianze. Propongo di studiare una modernizzazione del sistema che distribuisca più equamente il carico su chi ha i redditi più alti».
Era il via libera all’abbandono della “flat tax”: una delle primissime riforme volute da Putin nel 2000, quando in Russia venne introdotta un’aliquota unica per l’imposta del 13% sul reddito delle persone fisiche, e del 20% per i profitti delle imprese. Un sistema che ha resistito finché la guerra in Ucraina non ha cambiato le priorità del budget federale: «Tutto per il fronte, tutto per la vittoria», aveva sintetizzato lo scorso anno il ministro delle Finanze Anton Siluanov, presentando un bilancio chiamato soprattutto a garantire le risorse necessarie al settore della difesa.
Sistema fiscale progressivo
Il ministero delle Finanze ha dunque presentato al Governo un progetto di riforma fiscale che introduce un sistema progressivo: comunque «concorrenziale e moderato, a confronto con altri Paesi», ha spiegato ieri Siluanov. Preoccupato di dare alla novità un’impronta sociale: «Equità» è la parola che ha usato più spesso, nel commentare il contenuto della riforma.
«Un sistema fiscale deve essere equo – ha detto Siluanov -, deve stimolare gli investimenti del business e aiutare le persone che hanno bisogno del sostegno dello Stato». Ed è giusto che «i ricchi paghino un pochino di più». Riguardo al reddito delle persone fisiche, le nuove fasce manterranno un’aliquota del 13% per i redditi annui inferiori ai 2,4 milioni di rubli (25.000 euro) e saliranno fino al 22% per chi guadagna più di 50 milioni (517.000 euro). La riforma prevede inoltre un aumento dal 20 al 25% per l’imposta sui profitti delle imprese.
Novità che, secondo Siluanov, coinvolgeranno solo 2 milioni di persone (il 3,2% dei contribuenti) e garantiranno al budget 2025 2.600 miliardi di rubli (quasi 27 miliardi di euro). Gli aumenti, tuttavia, non riguardano i redditi da dividendi o vendita di azioni. Mentre saranno esentati dall’imposta sui redditi i militari impegnati nella cosiddetta “operazione militare speciale”.
Fonte: Il Sole 24 Ore