Giovani e violenza, il 76% delle vittime di stupro ha meno di 34 anni
Il 76% delle vittime di violenza sessuale ha meno di 34 anni. Quella commessa ai danni delle giovanissime tra i 14 e i 17 anni aumenta. Ed è in ambito familiare e affettivo che si consuma la maggior parte degli omicidi delle giovani donne, in larga parte per mano del partner o dell’ex partner. A fugare ogni dubbio sulla connotazione “di genere” della violenza maschile – agita cioè sulle donne in quanto donne – ci sono i dati del nuovo rapporto “I giovani e la violenza di genere. Dall’analisi dei dati alla percezione del fenomeno da parte delle giovani generazioni” della Direzione centrale della Polizia criminale, articolazione interforze del Dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, presentato oggi a Roma. Che conferma anche il boom delle chiamate al numero nazionale antiviolenza 1522, in particolare dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin: nel 2023 sono state 70.861, tra cui quelle “valide” 51.713, +59% rispetto al 2022 e +143% rispetto al 2019.
Atti persecutori, le under 34 sono il 34% delle vittime
Il rapporto prende le mosse dai dati sui “reati spia”, quelli che fanno scattare i campanelli d’allarme. Il primo è lo stalking: le donne fino ai 34 anni nel 2023 sono il 34% del totale delle vittime di atti persecutori (tra queste, la fascia d’età tra 25 e 34 anni rappresenta il 61%), all’86% italiane. Gli autori di stalking fino a 34 anni sono il 20% del totale, al 90% uomini, al 72% italiani e concentrati (70%) nella fascia d’età 25-34 anni. Anche nel caso del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, le vittime donne fino a 34 anni sono il 34% del totale (al 56% hanno tra 25 e 34 anni, al 23% tra 18 e 24) e al 68% sono italiane. Gli autori noti da 14 a 34 anni sono il 25% del totale, al 94% uomini e soprattutto (72%) tra i 25 e i 34 anni.
Alert violenza sessuale: cresce tra i giovanissimi
Per la violenza sessuale le vittime tra 0 e 34 anni diventano preponderanti: sono il 76% del totale (su un’incidenza totale di vittime donne pari al 91%). Tra le giovanissime, purtroppo, il fenomeno è in crescita: la fascia di ragazze tra 14-17 anni che la subisce passa dal 24% del 2020 al 27% del 2023. Gli autori stranieri raggiungono per questo reato la percentuale più alta: il 59%. Anche la violenza sessuale di gruppo aumenta, in particolare tra le bambine. Le vittime tra 0 e 34 anni sono il 73% del totale nel 2023 (le vittime donne nel 2023 in generale sono l’85%): per le 25-34 enni si è passati dal 9% del 2020 al 15% nel 2023, per le 18-24 enni dal 44 al 47%, per le 14-17 scende dal 44 al 28%, ma le vittime fino a 13 anni salgono dal 4 al 10 per cento. Le vittime straniere sono il 28%, gli autori tra 14 e 34 anni sono il 65%, equamente distribuiti tra italiani e stranieri, ma la fascia tra i 14-17 anni supera il 25%. Anche nel caso del revenge porn le ragazze con meno di 34 anni costituiscono il 67% del totale delle vittime donne nel 2023.
Omicidi in ambito familiare, donne vittime nel 67% dei casi
Gli omicidi con vittime under 34 nel 2023 sono cresciuti del 18%, da 83 a 98 (+18%), mentre il numero delle vittime di genere femminile si è lievemente ridotto, passando da 22 a 21 (-5%). L’incidenza totale delle giovani uccise si attesta al 21%, ma resta al 67% – «un dato elevato e sostanzialmente costante negli anni», sottolinea il rapporto – se si guardano i delitti commessi in ambito familiare o affettivo (calati leggermente da 32 a 27, -16%, e per le donne da 19 a 18, -5%), Non solo. Nel 2023 risulta in crescita il numero di omicidi commessi dal partner o ex partner (14 casi), tutti con vittima di sesso femminile; mentre diminuisce il numero di omicidi commessi dal genitore o dal figlio (7 casi), dove in 3 casi le vittime sono di genere femminile.
Uccise da chi dice di amarle
La differenza tra gli omicidi commessi in genere e quelli commessi in ambito familiare e affettivo è palese: con riferimento al dato complessivo, l’incidenza delle vittime di genere femminile decresce, progressivamente e notevolmente, al crescere dell’età; in ambito familiare-affettivo, invece, l’incidenza delle vittime di genere femminile (che si mantiene costantemente alta: pari o sopra il 40%), cresce parallelamente al crescere dell’età, raggiungendo il culmine con l’86% per la fascia 18- 24 anni, per poi ridiscendere marginalmente per la successiva fascia (25-34 anni) che fa registrare la comunque elevata incidenza del 69%. «Ciò ad indicare – afferma la Polizia criminale – come sia nell’ambito familiare-affettivo che si verifica la maggioranza degli omicidi delle giovani donne e come cambiano le cause degli eventi: le bambine e ragazze, nel periodo all’esame, sono state uccise esclusivamente dai genitori mentre, per le giovani donne, al di sopra dei 18 anni, la quasi totalità degli eventi si è verificata per mano del partner o ex partner». Nell’83% dei casi quelle tra 18 e 24 anni e nel 100% quelle tra 25 e 34 anni. Uccise da chi dice di amarle. Tra gli autori, il 4% aveva al momento del delitto tra 14 e 17 anni, il 13% tra 18 e 24 anni e il 39% tra 25 e 34 anni.
Fonte: Il Sole 24 Ore