Bain: le banche puntino su wealth management e polizze

Il rialzo dei tassi di interesse ha determinato la forte crescita degli utili delle banche italiane negli ultimi due anni. Ma le attese di una prossima riduzione dei tassi da parte di Bce implicano che, per mantenere alti livelli di redditività, le banche dovranno puntare sulla crescita delle commissioni in particolare da wealth management e bancassicurazione. E’ questa in sintesi una delle principali conclusioni a cui arriva l’ampio rapporto sul sistema bancario della società di consulenza Bain & Company che è stato presentato ieri a Milano e che ha analizzato anche i mutamenti del modello di servizio e le conseguenze sul business bancario dello sviluppo dell’Intelligenza artificiale di tipo generativo.

Benefici per i risparmiatori

Una gestione più efficace non è solo interesse delle banche ma anche dei risparmiatori italiani, sostengono da Bain, perché «in un contesto economico caratterizzato da inflazione e rapido rialzo dei tassi d’interesse, le famiglie hanno subito una riduzione del reddito reale (-2% nel 2023 rispetto al 2021), alla quale hanno risposto riducendo i consumi (-4,5% tra ’23 e ’21) e aumentando la quota di reddito risparmiato (+1,7% tra ’23 e ’21)».

Supportate dalla crescita del margine di interesse (+82% negli ultimi due anni), le banche italiane hanno chiuso un 2023 da record, con ricavi in crescita del 40% rispetto al 2021 e utili quasi triplicati. La capitalizzazione delle maggiori banche italiane è aumentata del 40% nel solo 2023. e i mercati hanno riconosciuto una sovraperformance del settore, con il rendimento dell’indice FTSE MIB banche che ha raddoppiato quello dell’Eurostoxx 50.

Se questo è il contesto di mercato, osserva il rapporto di Bain, negli ultimi anni gli italiani si sono impoveriti: la ricchezza finanziaria netta in termini reali è calata del 14% tra il 2021 e il 2022. Anche rispetto agli altri Paesi europei e prendendo a riferimento il periodo tra il 2011 e il 2022, il quadro non è roseo in quanto la ricchezza finanziaria netta degli italiani è cresciuta meno rispetto a quella dei francesi e dei tedeschi. Tra le cause più importanti, vi sono scarsa informazione (meno del 10% degli italiani si informano sui mercati almeno per un’ora alla settimana), bassa propensione agli investimenti (meno del 5% risparmia con l’obiettivo di investire) e focalizzazione su prodotti poco rischiosi (48% della ricchezza finanziaria detenuta in depositi, rispetto al 43% della media europea e il 15% circa dello UK).

Creazione di valore

«Il sistema bancario italiano è solido e in salute» ha commentato Luca Penna, Responsabile Financial Services Southern & Eastern Europe di Bain & Company, «gli utili e il multiplo tra il valore di borsa e il patrimonio netto (P/BV) sono cresciuti, ma il price earning si è ridotto. Chi sarà in grado di stabilizzare gli utili prospettici avrà ancora importanti opportunità di creazione valore per gli azionisti. Le banche potranno inoltre svolgere un ruolo chiave nel preservare il potere di acquisto reale degli italiani, creando consapevolezza finanziaria e costruendo proposizioni di valore semplici e chiare».

Fonte: Il Sole 24 Ore