come cambia la regolamentazione dei servizi digitali in Europa”
Il Digital Services Act (Dsa) è operativo e prova a cambiare la vita degli utenti internet europei, dando loro più diritti. Al tempo stesso cerca di creare condizioni migliori per lo sviluppo dell’innovazione e delle aziende minori. In altre parole, la normativa Dsa è il primo grande tentativo dell’Europa di rivoluzionare i rapporti di forza nella grande internet, che ritiene ora troppo dominata dalle big tech. L’impatto è sia sull’economia sia sulla società attraversate dall’era digitale.
Cos’è il Digital Services Act?
Il Digital Services Act, anche chiamata “normativa sui servizi digitali”, è un regolamento approvato dall’Unione Europea e di vasta portata. Si propone di aggiornare le regole di settore in risposta all’evoluzione delle tecnologie digitali e delle pratiche di business. Stabilisce regole stringenti per garantire che le piattaforme online operino in modo sicuro, trasparente e responsabile. Dal 17 febbraio 2024 la normativa sui servizi digitali si applica a tutte le piattaforme. Dalla fine di agosto 2023 le norme si applicavano già alle piattaforme designate con oltre 45 milioni di utenti nell’UE (il 10% della popolazione europea), ossia le piattaforme o i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi.
Gli obblighi previsti crescono in modo proporzionale a importanza e ruolo delle aziende interessate. Da notare che gli obblighi e i diritti (per utenti e aziende) del Dsa trovano complementarietà con quelli di un’altra importante normativa europea, il Digital Markets Act.
A chi si rivolge il Dsa
Le aziende che hanno più obblighi sono le big tech, chi ha oltre i 45 milioni di utenti in Europa. Seguono le altre piattaforme online (quelle che riuniscono venditori e consumatori, come mercati online, app store, piattaforme dell’economia collaborativa e piattaforme dei social media); i servizi di hosting (cloud e di web hosting) e i servizi di intermediazione, che offrono infrastrutture di rete (fornitori di accesso a Internet e registrar di nomi di dominio).
Se la Commissione europea accerta definitivamente una violazione della legge sui servizi digitali, può adottare una decisione che infligge ammende fino al 6% del fatturato globale dell’azienda in questione.
Fonte: Il Sole 24 Ore