Terzo settore, aumentano le iscrizioni nel registro nazionale

Sono 126mila gli Enti del Terzo settore iscritti al RUNTS (Registro nazionale del terzo settore) a fine aprile. E solo nei primi quattro mesi dell’anno si sono aggiunte 6mila iscrizioni. Il registro, di recente istituzione, riesce ad attrarre le imprese: una indagine campionaria effettuata sui 25mila enti non trasmigrati da altri registri, nati negli ultimi due anni, mostra che «iscriversi conviene: apre a opportunità economiche, a partire dall’accesso al 5×1000, migliora i rapporti con la PA e consente un maggiore accesso a fondi», secondo l’indagine dell’Osservatorio del Runts, promosso dal Ministero del Lavoro e da Unioncamere sulla base di un Accordo istituzionale. Il Registro unico del Terzo settore è stato istituito nel 2021 dal Ministero del Lavoro con il supporto tecnico di InfoCamere, la società di informatica del sistema camerale, mentre le analisi dell’Osservatorio sono curate del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.

Al 31 dicembre 2023, i 120mila enti registrati nel RUNTS sono in netta prevalenza associazioni di promozione sociale (oltre 52mila, pari al 43,7%), organizzazioni di volontariato (circa 37mila, pari al 30,7%) e imprese sociali (quasi 24 mila, pari al 19,9%). Complessivamente, quindi, queste tre tipologie di enti del terzo settore rappresentano il 94,3% del totale degli enti registrati. Sono inferiori le quote relative agli altri enti del terzo settore (5,4%) e residuali quelle riferite agli altri soggetti.

Con 55mila lavoratori

Dal Registro risultano più di 2,5 milioni i volontari che prestano la propria opera negli Enti, la maggior parte dei quali operanti nelle ODV (organizzazioni di volontariato. 65,5%, corrispondenti a quasi un milione e settecentomila unità) e nelle APS (associazioni di promozione sociale. 23,9%, oltre 600mila unità). A questi si aggiungono quasi 55 mila lavoratori, concentrati per il 43,3% nelle ODV, 27,5% nelle APS e 26,4% negli Altri enti, mentre nelle imprese sociali si stima ci siano quasi 470mila lavoratori.

Più numerosi nel Mezzogiorno

La concentrazione di Enti del Terzo settore è più elevata nel Mezzogiorno (31,6%), seguito da Nord-Ovest (23,3%), Centro (23,2%) e Nord-Est (21,9%), ma i dati rapportati alla popolazione residente evidenziano una presenza relativa più significativa nell’Italia orientale (237,6 ETS per 100mila abitanti) e in quella centrale (227,6), con il Mezzogiorno a seguire (190) e infine il Nord-Ovest (176,4).

Bolzano, è la prima provincia per densità

Le prime tre posizioni sono occupate da Bolzano (433,6 enti ogni 100mila abitanti), Rieti (362,9) e Trento (350,6), seguite da Firenze, Terni e Biella (con valori compresi tra i 309,5 e i 301 enti ogni 100mila abitanti). Solo una provincia del Sud è presente nella top ten: Isernia, con 295,3 enti ogni 100mila abitanti.

Fonte: Il Sole 24 Ore