Prezzi, i voli internazionali guidano i rincari: +132,3% rispetto al pre-crisi. Per l’olio d’oliva +93,5%
Nella top ten dei rincari rispetto al periodo pre-crisi il costo dei voli internazionali vince il primo posto, con un incremento del 132,3%, seguito dall’olio di oliva che cresce del 93,5%. L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat dell’inflazione di maggio resi noti ieri per stilare non solo la tradizionale top ten dei rincari mensili e annui, ma anche la classifica dei maggiori rincari rispetto al periodo pre-crisi, ossia rispetto a metà 2021, prima che l’inflazione iniziasse a decollare.
Non solo olio: tutti i rincari
In questi anni, in testa ai rialzi tendenziali si sono alternati svariati prodotti. L’olio di oliva ad esempio è in testa ininterrottamente agli aumenti annui da settembre 2023 ad oggi, ma prima, da aprile 2023 ad agosto 2023, è stata la volta dello zucchero, prima ancora si sono stati i voli nazionali, l’energia elettrica del mercato libero e così via.
Ma quali di questi tanti prodotti, dopo vari saliscendi, vince la classifica di questi 3 anni di incrementi astronomici? Al terzo posto i voli nazionali con +55,1%; segue lo zucchero (+51,6%) e il gas (+50,2%). La lista prosegue con il riso (+45,1%), le patate (+43,3%), gli alberghi motel e pensioni (+41,5%), l’energia elettrica (+39,5%). Chiudono la top ten i gelati con +37,8%. Si segnalano poi la Margarina (11°, +37,6%), i Pacchetti vacanza nazionali (12°, +36,9%), il Latte conservato (14°, +34,1%), il Burro (16°, +33,6%), la Pasta (22°, +27,3%). Chiudono la classifica Farina (29°, +24,6%), Uova e Pane (30°, entrambi a +24,5%).
Dona (Unc): «Prezzi ancora insostenibili»
«Questo studio ci dimostra che, anche se ora l’inflazione è bassa, a maggio +0,8%, e alcuni prodotti sono spariti da mesi dai radar degli aumenti o addirittura stanno diminuendo di prezzo, come ad esempio la pasta, i loro prezzi sono ancora insostenibili»’, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
«Nonostante da mesi non si parli più di pane, uova e farina, i loro rincari, rispetto ai tempi normali, sono di circa il 25 per cento. Il gas e l’energia elettrica, ben distanti dai picchi del quarto trimestre 2022, costano ancora, rispettivamente, il 50,2 e il 39,5% in più rispetto al prezzo che si pagava prima delle speculazioni», prosegue il presidente.
Fonte: Il Sole 24 Ore