L’Oréal Italia e Unesco premiano sei giovani scienziate di talento

Veronica Nava è un’ecologa specializzata nello studio e nella gestione degli ambienti di acqua dolce. Le sue ricerche si concentrano in particolare sugli impatti antropici su laghi e fiumi, attraverso l’analisi di dati a lungo termine e studi sperimentali. Il progetto riguarda l’Impatto dell’inquinamento da plastica sul metabolismo e funzionamento degli ecosistemi lacustri presso Università di Milano-Bicocca, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra.

Federica Fabbri è una fisica, specializzata nello studio dei fenomeni sub-nucleari. Si occupa di applicare concetti provenienti dalla teoria quantistica dell’informazione allo studio delle particelle elementari prodotte ad altissima energia negli acceleratori di particelle. Titolo del progetto: Exploring quantum observables at LHC presso Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”, Dipartimento di Fisica ed Astronomia “Augusto Righi”.

Anna Corti, ingegnere biomedico e ricercatrice, è specializzata nello sviluppo di modelli predittivi di rischio cardiovascolare basati sull’integrazione – tramite tecniche di intelligenza artificiale – di elementi di biomeccanica computazionale e metodi di analisi avanzata di immagini mediche. Il progetto si chiama PRISM – Predizione delle placche carotidee vulnerabili: l’approccio sinergico di radiomica e biomeccanica presso Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria.

Chiara Trovatello è una fisica sperimentale specializzata nello studio delle proprietà ottiche di materiali bidimensionali, simili al grafene. La sua ricerca riguarda l’ambito della fotonica, e in particolare dei laser, e utilizza tecniche di spettroscopia ultraveloce e di ottica nonlineare per esplorare questi nuovi materiali, che stanno rivoluzionando il mondo dell’opto-elettronica e delle comunicazioni quantistiche. Il progetto riguarda Entanglement quantistico con materiali semiconduttori a bassa dimensionalità presso Politecnico di Milano, Dipartimento di Fisica.

Il programma L’Oréal-UNESCO “For Women in Science” è partito a livello internazionale nel 1998 e da allora si impegna per permettere a un numero sempre maggiore di scienziate di superare le barriere all’avanzamento di carriera e contribuire a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi, a beneficio di tutti. In 26 anni il programma ha sostenuto oltre 4.100 ricercatrici di oltre 110 paesi, premiando l’eccellenza scientifica e ispirando le generazioni di giovani donne a perseguire la loro carriera. Sette di queste scienziate, dopo aver vinto il premio L’Oréal-UNESCO, sono state insignite del premio Nobel: tra loro Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, vincitrici del Nobel per la Chimica nel 2020 e Anne L’Huiller e Katalin Karikò vincitrici del Nobel per la Fisica e la Medicina nel 2023.

Fonte: Il Sole 24 Ore