Uiv: «No alla rottamazione dei vigneti»

Fermo no alle estirpazioni dei vigneti finanziate con risorse che servono alla competitività del vino italiano. E’ la posizione assunta dal Consiglio dell’Unione italiana vini, riunito oggi a Barolo (Cuneo). Nei mesi scorsi in Europa prima e in Italia poi si è affacciata l’idea di riequilibrare il mercato vitivinicolo riducendo la produzione e rottamando i vigneti con un incentivo per accompagnare il prepensionamento dei viticoltori.

La Francia, che vive un momento di crisi pesante in particolare in alcune aree vitivinicole come Bordeaux, dove è stata già avviata una campagna di espianti per un totale di 9mila ettari, il 10% della superficie totale con uno stanziamento a carico del bilancio pubblico francese di 30 milioni di euro

È vero – hanno spiegato all’Unione italiana vini – che c’è uno sbilanciamento tra domanda e offerta, ma sono altre le misure che si potrebbero adottare per riequilibrare il mercato senza intaccare un asset coltivato da decenni. “La Commissione europea – ha annunciato il presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi – ha fissato per il prossimo settembre il primo incontro del Gruppo di alto livello sul futuro dell’Ocm vino. Da Uiv sarà ferma opposizione alla distrazione dei fondi strategici, come quelli per la ristrutturazione e la promozione, ma ci sarà massima collaborazione nel considerare altre ipotesi per razionalizzare il potenziale produttivo del vigneto Italia”.

In Europa si sta rafforzando l’ipotesi di una “ristrutturazione differita”. Ha cominciato la Francia ad adottarla ma è stata proposta anche da alcune organizzazioni agricole italiane. Secondo Uiv si tratta più un invito all’abbandono (finanziato) che un’operazione di ristrutturazione: chi avrà accesso ai fondi Pns avrà tempo fino a 6 anni per reimpiantare, e qualora decidesse di non farlo incasserà in ogni caso il 50%.

In Italia – a differenza della Francia – si valuta addirittura di estendere l’arco temporale fino a 8 anni oppure di eliminare direttamente la durata del titolo.

Fonte: Il Sole 24 Ore