Materie prime, spazio e fisco sul tavolo del consiglio dei ministri

Il Consiglio dei ministri è convocato oggi alle 17 a Palazzo Chigi. Tra i provvedimenti all’ordine del giorno un decreto legge con disposizioni urgenti sulle materie prime critiche e un disegno di legge con disposizioni in materia di economia dello spazio. Sul tavolo del Governo anche il disegno di legge che proroga il termine per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante adozione di testi unici e un decreto legislativo con ’disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale’.

All’ordine del giorno figurano anche: il decreto legislativo per la costituzione dell’’Albo Nazionale delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici, tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale, ai fini della valorizzazione turistica e commerciale di dette attività’ in attuazione della Legge annuale della concorrenza (legge 118 del 2022); due Dpr, uno con il regolamento concernente i costi di funzionamento degli organi istituzionali del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) e uno con il “regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, concernente il testo unico delle disposizioni regolamentari dell’ordinamento militare, in materia di organizzazione del Ministero della difesa”.

Arrivano i correttivi al concordato preventivo

Approda oggi in Consiglio dei ministri per l’esame preliminare un decreto legislativo con disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale. Il provvedimento è inserito nell’ordine del giorno della riunione convocata alle 17 a Palazzo Chigi assieme, tra gli altri, a un decreto legge sulle materie prime critiche e a un disegno di legge con disposizioni in materia di economia dello spazio. Rispetto a quanto previsto nell’ordine del giorno della riunione tecnica preparatoria che si è svolta in mattinata, non va all’esame del Consiglio dei ministri un decreto legislativo per adeguare la normativa nazionale al regolamento europeo sui mercati delle cripto-attività.

Legge quadro sulla space economy

«Oggi porto in consiglio dei ministri la legge quadro sulla space economy, per consentire alle nostre imprese di essere protagoniste nella colonizzazione dello spazio, dove abbiamo allocato 7,3 miliardi di euro tra fondi Pnrr, fondi nazionali, fondi attribuiti all’Esa (Agenzia spaziale europea) e all’Asi (Agenzia spaziale italiana) da qui al 2026». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’inaugurazione della Casa del Made in Italy a Perugia. «Con la legge quadro sullo spazio diamo finalmente, primi in Europa, un quadro ordinamentale che consentirà al nostro paese e alle nostre imprese di diventare protagonisti in questa nuova avventura. Nel contempo a settembre porteremo la legge quadro sulla blue economy», ha aggiunto Urso.

Decreto legge sulle materie prime critiche

Inoltre, in Cdm verrà portato un decreto legge sulle materie prime critiche «che ci consentirà di realizzare gli obiettivi previsti nel regolamento europeo già in vigore sulle materie prime critiche per consentire alla nostra Europa di essere sempre più autonoma sulle materie prime che servono alla tecnologia green e alla tecnologia digitale, cioè a vincere la sfida della duplice transizione in cui siamo impegnati in prima linea anche con il piano Transizione 5.0 che fornirà alle imprese un sostegno importante per innovare la loro attività produttiva ed essere più competitivi», ha aggiunto Urso. A questo proposito, ha continuato: «Abbiamo messo 1,7 miliardi sui contratti di sviluppo per l’industria Net Zero, cioè l’industria della tecnologia green. Per questo è importante essere in Europa anche un paese estrattore per tutte quelle materie prime critiche che servono alla tecnologia green e digitale, perché non possiamo essere dipendenti dall’estero».

Fonte: Il Sole 24 Ore