One Equity Partners entra nel distretto emiliano delle tecnologie ceramiche

One Equity Partners (OEP), fondo di private equity statunitense, ha acquisito una partecipazione di minoranza, ma significativa, nel Gruppo B&T della famiglia Tarozzi, uno dei player più importanti di tecnologie nel distretto ceramico modenese, storico produttore di macchinari e impianti chiavi per i produttori internazionali di piastrelle in ceramica e di lastre di quarzo.

Le mosse sul territorio

I termini finanziari dell’operazione privata non sono stati divulgati, ma OEP è un nome noto nel Modenese, perché il fondo è entrato negli ultimi anni in altri grossi gruppi industriali del territorio come Usco (componentistica macchinari) e Cmb (costruzioni). L’ingresso di OEP nel capitale nella storica multinazionale familiare di Formigine (fondata nel 1961) segna la chiara volontà della famiglia Tarozzi di spingere le leve sia dell’internazionalizzazione – a partire dal mercato americano che presenta i dati di crescita più interessanti nel settore ceramico – sia dello sviluppo per linee esterne, attraverso acquisizioni strategiche, dopo l’esperienza borsistica avviata nel 2016, con la quotazione all’Aim e chiusa due anni fa con il delisting.

Interlocutore chiave

Il gruppo B&T si è affermato in oltre 60 anni di attività sui mercati globali quale interlocutore chiave per la fornitura di tecnologie e di servizi per oltre 2.500 clienti tra imprese produttrici di piastrelle ceramiche, quarzo e altre superfici, con i marchi Siti, Ancora, Projecta, Digital Design, Diatex e Mec Abrasives. Dei 210 milioni di euro di fatturato 2023, 162 milioni, ossia il 77%, è realizzato sui mercati esteri. Oggi occupa oltre 800 collaboratori, tra 16 uffici commerciali e 10 stabilimenti produttivi in quattro continenti.

«Abbiamo visto in One Equity Partners il compagno ideale per affrontare la prossima fase di espansione, sia organica che attraverso acquisizioni. Abbiamo già individuato insieme a OEP diverse opportunità per accelerare lo sviluppo aziendale e l’esperienza di questo fondo negli investimenti e nella crescita delle imprese manifatturiere, come già avvenuto in altre realtà del nostro territorio, sarà per noi una risorsa preziosa», commenta Fabio Tarozzi, presidente e Ceo del Gruppo B&T.

Le prospettive

Il mercato globale dei macchinari per ceramica, reduce da un 2023 non brillante, ha davanti a sé prospettive interessanti di sviluppo, grazie a driver favorevoli come la crescente urbanizzazione mondiale e la domanda di prodotti ceramici ad alta efficienza e sostenibili, fattori che premiano le tecnologie Made in Italy. «Crediamo che il Gruppo B&T abbia un significativo potenziale per crescere sia organicamente che attraverso acquisizioni», assicura Ante Kusurin di One Equity Partners.

Fonte: Il Sole 24 Ore