Economia circolare, nuove batterie dal silicio dei panelli fotovoltaici dismessi
«Il brevetto può utilizzarsi negli impianti di riciclo di pannelli fotovoltaici dismessi e negli stessi stabilimenti di produzione di pannelli fotovoltaici – rimarcano dall’Agenzia di ricerca -, ad esempio, per recuperare il silicio da pannelli difettosi».
I brevetti, come sottolinea ancora il ricercatore, sono alla fase prototipale e non a quella industriale che dovrà seguire un altro percorso. Attualmente il trattamento dei pannelli fotovoltaici avviene, nella maggior parte dei casi, per via meccanica.
Lo scenario attuale
A spiegare il funzionamento del cosiddetto “fine vita” dei pannelli è Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento Raee. «Nell’ordinamento italiano la natura dei pannelli che vengono dismessi è definita dall’impianto di provenienza – spiega -. Prendiamo per esempio il caso di due pannelli identici: uno è in un impianto che ha una potenza nominale sotto i 10 Kilowatt e viene considerato Raee domestico e può accedere ai centri di raccolta comunali. Il pannello gemello di questo, ma installato in un impianto di potenza superiore è un Raee professionale. In questo caso la responsabilità della gestione ricade sul produttore o sui terzi o su uno incaricato, e quel pannello verrà gestito dal produttore o dal sistema di garanzia a cui si è rivolto il produttore».
Le reti per il conferimento
Nel primo caso la rete dei parchi comunali, o ecocentro, conta 4.370 strutture sparse in tutte le regioni. «Il cittadino che deve smaltire un pannello sotto i 10 Kilowatt – aggiunge Longoni – deve recarsi al parco comunale e consegnarlo nell’apposito spazio, poi si provvedrà al trasferimento nei centri per il trattamento». I movimenti relativi al conferimento dei pannelli è per il momento, ancora limitato a «chi vuole sostituire il pannello esistente con uno più performante» ma il cambiamento «potrebbe esserci dal 2026, ossia ai vent’anni dalle prime installazioni». E se sembra abbastanza semplice occuparsi del fine vita di un pannello per uso domestico, la situazione muta quando si parla di impianti professionali.
«In questi casi, ma noi operiamo anche su impianti con potenza inferiore a 10 kilowatt – dice Luigi Zen, direttore tecnico Consorzio Eco-pv – ci occupiamo di tutti gli aspetti che vanno da quello burocratico, con tutta la parte relativa alla documentazione, sino alla pianificazione del prelievo, trasporto, conferimento in impianto di trattamento dove si interviene, per il momento meccanicamente».
Fonte: Il Sole 24 Ore