Borse Ue caute in attesa del Pil Usa. Yen ancora debole

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Le Borse Europee iniziano un’altra giornata segnata dalla cautela, mentre cresce l’attesa per gli appuntamenti clou della settimana, cioè i dati sull’inflazione Usa di venerdì e il primo turno delle elezioni francesi, previsto domenica. In questo contesto, il FTSE MIB di Milano è sulla parità, mentre si guarda allo stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali presenti nel gruppo Borsa Italiana, parte del gruppo Euronext. Si muovono sullo stesso livello il DAX 40 di Francoforte e l’Ibex di Madrid. A passo leggermente più rapido il Cac di Parigi e l’Aex di Amsterdam, con il comparto dei semiconduttori trainato dalla ripresa del settore tech a Wall Street.

Le Piazze asiatiche sono in rosso, con il Nikkei giapponese che mette a segno un calo dello 0,8% in chiusura, mentre gli operatori continuano a guardare al potenziale intervento sullo yen da parte del governo giapponese, dopo che la valuta ha toccato i minimi dal 1986. Sul fronte macro, l’attenzione sarà rivolta agli Stati Uniti con la terza lettura del Pil del primo trimestre e i dati sui sussidi di disoccupazione, che potrebbero fornire indicazioni utili sulla salute dell’economia americana ai funzionari della Fed. Per quanto riguarda le banche centrali, in giornata si terranno le riunioni degli istituti di Svezia, Turchia e Messico, che dovrebbero lasciare i tassi invariati.

Eni sotto i riflettori, attenzione sul settore auto

Invece per quanto riguarda i titoli, riflettori puntati su Eni, con l’accordo con Hilcorp per la cessione degli asset upstream in Alaska. Gli occhi degli investitori saranno però puntati anche su Campari, con l’apertura dell’indagine della Guardia di finanza su Lagfin, la holding lussemburghese che controlla il 51,3% della società. Al centro dell’attenzione anche l’automotive dopo l’accordo tra Volkswagen e l’americana Rivian per la produzione di veicoli elettrico.

Euro sotto 1,07 dollari, ancora debole lo yen

Sul valutario, l’euro è indicato a 1,0694 dollari (1,0685 al closing precedente). Rimane debole lo yen che scambia con l’euro a 171,51 (171,59) e con il dollaro a 160,37 (160,79), dopo aver toccato alla vigilia il livello più basso dal 1986. Poco mosso il prezzo del petrolio, con il future agosto sul Wti sulla parità a 80,79 dollari al barile (-0,14%) e il contratto di pari scadenza sul Brent a 84,38 dollari (-0,11%). Guadagna lo 0,6% il gas naturale, che sulla piattaforma Ttf di Amsterdam è indicato a 34,06 euro al megawattora.

Tokyo chiude in calo, focus sulla BoJ

Chiusura in calo per la Borsa di Tokyo, zavorrata dai cali dei titoli farmaceutici e delle società di intermediazione finanziaria, mentre persistono preoccupazioni circa i potenziali aumenti dei tassi da parte della Banca del Giappone (BoJ) e per il rialzo dei costi di finanziamento. L’indice Nikkei ha perso lo 0,8% a 39.341,54 punti e l’indice allargato Topix è sceso dello 0,33%. Tra i titoli, Nomura Holdings ha perso il 2,6% e Daiichi Sankyo il 2,6%. In particolare, la debolezza della yen fa temere i mercati circa la possibilità che la Banca del Giappone possa intervenire per sostenere la valuta nazionale.

Fonte: Il Sole 24 Ore