Scatta l’allerta Charlie nelle basi americane d’Europa. Da Aviano a Camp Ederle, ecco dove sono in Italia

Nelle ultime ore gli Usa hanno deciso di aumentare le misure di sicurezza adottate nelle basi in Europa, chiedendo ai membri del servizio di essere più vigili e di mantenere un profilo più basso a causa di una combinazione di minacce che si stanno verificando in tutta la regione. In un comunicato divulgato domenica 30 giugno, il Comando europeo degli Stati Uniti ha dichiarato che una «varietà di fattori gioca a favore della sicurezza della comunità militare statunitense all’estero». Di qui l’aumento del livello di minaccia da “Bravo” a “Charlie”. La scelta è stata confermata da alcuni funzionari statunitensi alla Cnn spiegando che una simile allerta non si vedeva da circa un decennio ed è sintomo di una minaccia attiva e concreta di un possibile attacco terroristico contro la stessa base e i suoi militari.

La presenza militare Usa sul territorio italiano

La notizia interessa anche l’Italia. Stazioni di telecomunicazioni e radar, depositi di armamento, comandi di vario rango, basi terrestri, navali ed aeree: è infatti ampia e diversificata la presenza militare Usa sul territorio italiano. Le principali installazioni americane presenti attualmente in Italia sono Camp Ederle, a Vicenza, sede della 173/a Brigata Aerotrasportata e dell’United States Army Africa (Usaraf); Aviano , in Friuli Venezia Giulia (che gli Usa condividono con l’aeronautica militare italiana) dove sono di stanza caccia F-16 dell’Usaf e dove sono stoccate pure le bombe nucleari B-61 (parte del dispositivo di deterrenza della NATO), e la Naval Support Acvitity di Napoli, sede della Sesta Flotta dell’US Navy. Le B-61 statunitensi sono custodite anche nella base di Ghedi. Tra quest’ultima e Aviano dovrebbero essere circa una sessantina quelle a disposizione. C’è poi Sigonella che ospita la Naval Air Station Sigonella della Aviazione di marina statunitense ed è utilizzata anche per operazioni della Nato: è sede del “Comando Alliance Ground Surveillance”. Tra le basi principali con presenza Usa anche Camp Darby, nel comune di Pisa: di proprietà dell’Esercito Italiano, qui sono stanziate e operano unità militari statunitensi. La base è stata riorganizzata come sito satellite dello United States Army Garrison, che ha la sua sede centrale a Vicenza, e rinominata dal 3 ottobre 2015 Darby Military Community (DMC), la quale include lo stesso Camp Darby, il deposito di Livorno e il deposito munizioni di Pisa dello United States Army.

I fattori alla base della scelta di aumentare le misure di sicurezza

Stando alle indicazioni fornite da due funzionari statunitensi, che hanno parlato a condizione di anonimato, la scelta degli Stati Uniti è il risultato di una combinazione di eventi che si stanno verificando in Europa, tra cui le elezioni in Francia e nel Regno Unito, le prossime Olimpiadi e altri importanti eventi sportivi e le guerre in corso in Ucraina e a Gaza. Le stesse fonti hanno chiarito che non sono a conoscenza di alcuna minaccia specifica.

Che cosa significa livello Charlie

Il livello di protezione Charlie è il secondo più alto per i membri del servizio e viene istituito «quando si verifica un incidente o si ricevono informazioni che indicano che è probabile una qualche forma di azione terroristica o un obiettivo contro il personale o le strutture». L’innalzamento del livello di minaccia a Charlie implica l’adozione di misure di sicurezza aggiuntive presso le installazioni militari statunitensi, ma spetta alla discrezione di ciascun comandante stabilire quali siano tali misure. Ciò significa anche che i membri del servizio e le loro famiglie che vivono in ogni comunità dovrebbero essere più consapevoli di ciò che li circonda e mantenere un profilo più basso, ha detto uno degli ufficiali.

Fonte: Il Sole 24 Ore