Truffe in vacanza, ecco le otto “dritte” di Polizia e Airbnb per evitare spiacevoli sorprese

7. Comunicare con l’host

A prenotazione effettuata, prima di mettersi in viaggio, è preferibile contattare l’host per prendere accordi sull’arrivo, e verificare eventuali necessità particolarmente importanti. In caso di mancanza di risposta, contattate subito il servizio clienti.

8. Segnalare un dubbio nel modo giusto attraverso il servizio di messaggistica interna o contattando l’assistenza clienti a disposizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

L’identikit della vittima

Secondo il Report 2023 delle attività della Polizia Postale, l’anno scorso si è registrato un considerevole aumento dei tentativi di truffa online in Italia, con una crescita di questi reati del 6% dal 2022 al 2023 e un conseguente incremento del denaro sottratto, che è passato da 114 milioni di euro a 137 milioni (+20%). Sono invece 2.500 i siti di phishing individuati e bloccati da Airbnb solamente negli ultimi 12 mesi.

Nuove generazioni meno attente quando si tratta di sicurezza online

Anche se nate e cresciute nell’era digitale, le nuove generazioni sono meno attente quando si tratta di sicurezza online. Secondo Consumerismo, 1 italiano su 5 dichiara di aver subìto almeno una truffa mentre faceva acquisti in rete, percentuale che sale al 33,1% nella fascia d’età 25-34 anni: ciò significa che 1 giovane su 3 è caduto nelle “trappole” dell’e-commerce. L’Italia non fa eccezione rispetto all’Europa, come evidenziano le indagini di Airbnb.

Fonte: Il Sole 24 Ore