Honda E-Clutch, come va la nuova frizione a comando elettronico che cambia il modo di andare in moto

 Sono passati 14 anni da quando Honda introdusse il sistema a doppia frizione Dct, una tecnologia innovativa che nel tempo ha conquistato i motociclisti, tanto che oggi, nei modelli in cui è disponibile, equipaggia oltre la metà delle unità vendute. Ora Honda torna a stupire con un sistema più semplice, ma decisamente rivoluzionario, che abbiamo avuto modo di provare sulla nuova versione della naked Cb650R, una delle due moto (l’altra è la sportiva Cbr650R) su cui la Casa nipponica ha deciso di lanciare il nuovo dispositivo.

La frizione non è più un problema

L’utilizzo della frizione a leva è una degli automatismi che deve apprendere chi inizia ad andare in moto: partendo, va dosata per non far spegnere il motore, va tirata per ogni cambio marcia e al semaforo o in coda, va tenuta tirata se non si vuole ogni volta mettere in folle. I tecnici Honda devono aver pensato: “Se tutte queste operazioni fossero gestite in automatico dalla moto, non sarebbe un sollievo per il pilota che non vedrebbe intaccato il piacere di guida?”. Chi non ama il Dct, infatti, lamenta il sacrificio di dover delegare le cambiate all’elettronica, delegando un po’ di controllo della moto (affermazione discutibile, lo sappiamo: c’è sempre la modalità manuale “M” e i comandi al manubrio). La soluzione alternativa trovata da Honda si chiama E-Clutch e ha i pregi della leggerezza e dell’economicità: pesa 2 kg e costa 400 euro in più (al momento è offerta come optional; in futuro equipaggerà anche altri modelli Honda).

Come funziona l’E-Clutch

In pratica è un sistema automatico che permette di partire, cambiare marcia e sostare a motore acceso con la marcia inserita senza utilizzare la leva della frizione (che è comunque presente sul manubrio). Il dispositivo è montato sul carter destro della moto: due motori elettrici, comandati dalla centralina elettronica, gestiscono l’albero di attivazione della frizione, collegato sia al motore, sia al tradizionale cavo, così da permettere l’utilizzo sia elettronico sia manuale. In pratica, è una via di mezzo tra una trasmissione tradizionale e il Dct, perché serve sempre l’intervento del pilota per scalare o inserire le marce, ma offre una maggiore fluidità e velocità nelle cambiate rispetto a un manuale e anche a un quickshifter elettronico.

La nostra prova

Nella pratica, la frizione elettronica E-Clutch è semplicissima: per partire, una volta inserita la marcia con il pedale del cambio (senza contraccolpi, anche a motore freddo), basta dare gas – tanto o poco, a seconda dello spunto che si desidera – e la moto esegue un rilascio perfetto della frizione, eliminando al 100% la possibilità di far spegnere il motore. In marcia basta sollevare o abbassare il pedale del cambio per ottenere cambiate e scalate rapide e precise. La gestione elettronica aziona la frizione, taglia l’iniezione del carburante e controlla l’accensione alla perfezione. E, quando bisogna fermarsi, si scalano le marce e ci si ferma; pensa l’E‑Clutch a “tirare” la frizione: si sta così fermi con la prima inserita. In moto capita talvolta, viaggiando su un lungo tratto rettilineo e con un semaforo rosso a 300 metri, di voler sfruttare la spinta staccando il motore; con il Dct il sistema scala le marce, tenendo sempre il motore in trazione: con l’E-Clutch, invece, basta tirare la leva della frizione e “veleggiare” fino al semaforo, sfruttando l’abbrivio della moto. Infatti, l’azionamento manuale ha sempre priorità rispetto a quello elettronico per lasciare al pilota la massima libertà: il sistema si disattiva per tornare operativo solo quando si rilascia la frizione; una spia verde sul display mostra quando l’E-Clutch è operativa. Honda ha pensato anche alla possibilità di regolare la forza di contrasto sul pedale del cambio, a seconda della forza che si desidera applicare per effettuare sia i cambi marcia sia le scalate (tre livelli: Hard, Medium e Soft).

Fonte: Il Sole 24 Ore