ritorno al successo dopo due anni”

C’è il chitarrista dei Queen, Sir Brian Harold May, a sugellare la vittoria numero 104, record di tutti tempi, di un altro cavaliere, Sir Lewis Hamilton, che arriva dopo un digiuno di oltre due anni. L’ultima, infatti, era stata a Jeddah a fine del 2021: nel GP dell’Arabia Saudita Hamilton aveva fatto però ‘cappotto’ portando a casa anche il giro veloce in gara. Il sette volte campione del mondo britannico ha vinto così per la nona volta in carriera nella massima serie davanti al suo pubblico, in uno dei tracciati più antichi e apprezzati nella storia di questo sport.

Una gara che non hai mai deluso gli spettatori e i conduttori, perché si svolge su una pista veloce, sicura e ampiamente piacevole per i piloti, anche se spesso sono stati costretti a correre sul bagnato, incluso oggi. Quello inglese è stato un appuntamento emozionante grazie a un mix di emozioni mediate da Hamilton, ma anche da Verstappen e Norris, che se la sono giocata fino all’ultimo nonostante scelte di pneumatici diametralmente opposte.

Verstappen, a onor del vero, si è insidiato in ritardo fra i due britannici, che sono stati i veri protagonisti del week-end. Tanto che ieri, per la prima volta negli annali, sono stati tre gli inglesi a primeggiare le qualifiche di Silverstone, con nell’ordine rispettivamente Russell, Hamilton e Norris. Per Russell era la terza pole in carriera ed Hamilton era invece non più pervenuto in prima fila da ben 22 gran premi.

C’è da dire che se Mercedes ha azzeccato i recenti upgrade al contrario di Ferrari, che ha ‘retrocesso’ la monoposto ai teoricamente più adatti e rassicuranti setup di Imola, comunque non è andato tutto liscio anche alla stella a tre punte, che ha dovuto ritirare la macchina di Russell, partito in pole e capace di fare il ‘vuoto’ nei primissimi giri. Meccanica a parte, causa pioggia, il giovane britannico della Mercedes aveva già perso il comando della gara a favore di Norris, che sembrava favorire le McLaren. Le monoposto di Woking, sul bagnato, si sono dimostrate del tutto a proprio agio: hanno finito non a caso Norris sul podio a breve distanza da Max e Lewis, e un bel quarto per Piastri, ancora distante dal più esperto compagno di squadra ma pur sempre capace di svolgere un ottimo ruolo di comprimario. Per l’australiano, oggi si festeggia anche la conquista del quarto posto nel mondiale piloti ai danni di un Perez praticamente non pervenuto. Se non avesse dovuto ritirare la sua vettura, inoltre, il sorpasso sul messicano sarebbe matematicamente avvenuto anche da Russell, che risulta ancora indietro di sette punti, mentre per Hamilton potrebbe essere una questione di una o due gare al massimo.

Mercedes quindi si risolleva definitivamente da un incerto inizio di stagione: in particolare, dopo il disastro a Monaco ha sempre ottenuto più punti dal cavallino. Specie oggi, in cui Leclerc, insieme a Perez, sono stati già doppiati nella prima metà della corsa. Eppure dopo aver superato Hulkemberg, le Ferrari sembravano in grado di poter rimontare un po’, almeno nelle prime tornate. Solo un’illusione: alla fine Sainz porta a casa un decente quinto posto, mentre Leclerc tracolla al quattordicesimo.

Fonte: Il Sole 24 Ore