Dall’impronta ecologica di prodotti e processi scatto per l’intera filiera

La metodologia descritta è applicabile a qualsiasi prodotto o organizzazione, ma alcuni settori storicamente l’hanno implementata con più frequenza. È il caso dell’industria alimentare, in cui già da anni le aziende quantificano l’impronta carbonica e idrica connesse alla produzione di cibo, bevande e packaging, e del settore energetico che ne fa uso come supporto per la comparazione degli impatti legati alle energie da fonti fossili comparate con quelle rinnovabili. Altre industrie in cui l’Lca trova impiego come opportunità per aumentare l’efficienza produttiva e la gestione del fine vita sono quella automobilistica, chimica e tessile. Comunque, a prescindere dal settore, negli ultimi anni la metodologia Lca è stata sempre più utilizzata per quantificare gli impatti ambientali estesi alle intere filiere.

Il ciclo di vita di una bottiglia

Si pensi di voler analizzare il potenziale effetto serra di una bottiglia completa di tappo ed etichetta. Stabilita l’unità funzionale, pari alla confezione per il contenimento di un litro di bevanda, e i confini fisici del sistema, comprendenti tutte le fasi del ciclo di vita, si procede alla raccolta dati. Semplificando: si ricavano i materiali ed energie impiegati nella produzione delle materie prime per creare la bottiglia, il tappo e l’etichetta; si calcolano i chilometri percorsi su strada, via mare o in aereo per l’approvvigionamento; si quantificano i materiali e l’energia impiegati nella decontaminazione, preparazione, riempimento, tappatura e confezionamento della bottiglia; si considerano i trasporti per la distribuzione ai clienti, nonché i consumi connessi all’uso del packaging e al suo fine vita (riciclo, discarica, o incenerimento). I dati possono poi essere modellati su software Lca oggi disponibili sul mercato consentendo di calcolare le emissioni di CO2 equivalenti, unità di misura convenzionalmente utilizzata per la quantificazione del potenziale impatto sul surriscaldamento globale. L’analisi consentirà di individuare le fasi più impattanti e trarre spunto per miglioramenti del processo produttivo al fine di aumentarne la sostenibilità ambientale.

Criticità e vantaggi

Nello svolgimento di un’analisi del ciclo di vita, la fase di analisi di inventario talvolta presenta criticità sia in termini di tempo, poiché può richiedere fino a diverse settimane, sia come qualità del dato raccolto che deve essere rappresentativo della realtà e direttamente misurato. La realizzazione di un’analisi completa richiede pertanto competenze specifiche e un approccio rigoroso al fine di ottenere risultati coerenti e interpretazioni corrette. Errori da evitare nell’impostazione o modellazione dello studio sono ad esempio escludere dall’analisi alcune fasi importanti, come la distribuzione o lo smaltimento, oppure utilizzare dati obsoleti o non pertinenti che potrebbero distorcere i risultati.

Affrontate le (superabili) sfide per il calcolo, l’Lca permette di conseguire molteplici vantaggi per le aziende: può dare supporto all’identificazione delle opportunità di miglioramento dei prodotti e processi, assistendo così la pianificazione strategica, la progettazione o riprogettazione. Grazie all’identificazione di sprechi e inefficienze, può consentire una riduzione dei costi operativi. I risultati Lca pongono poi le basi per il green marketing, valorizzando prodotti a ridotto impatto ambientale tramite etichette ecologiche, asserzioni ambientali o dichiarazioni ambientali di prodotto, note con l’acronimo Epd. Inoltre, l’Unione Europea lo riconosce come base per la definizione della tassonomia verde e degli standard per prodotti eco-compatibili. Infatti, consente di dare solide e trasparenti evidenze scientifiche alla quantificazione degli impatti ambientali, aiutando le aziende a dimostrare la conformità agli standard di sostenibilità richiesti per l’accesso ai finanziamenti e agli incentivi.

In conclusione, si può affermare che l’analisi del ciclo di vita è oggi diventata uno strumento indispensabile per conformarsi a normative ambientali sempre più stringenti e per elevarsi rispetto alla concorrenza: aumentando la reputazione e l’immagine delle aziende che ne fanno uso, l’Lca consentirà sempre più, anche nel prossimo futuro, di quantificare e dimostrare l’attenzione verso la ricerca e il perseguimento di una maggiore sostenibilità ambientale di prodotti, processi ed organizzazioni.

Fonte: Il Sole 24 Ore