Ecco Samsung Galaxy Z Fold 6 e Flip Z 6: i nuovi pieghevoli entrano nell’era dell’Ai

PARIGI – In una Parigi un po’ frastornata dall’eliminazione della sua nazionale di calcio dalla competizione europea e freneticamente impegnata a tirarsi a lucido per le Olimpiadi ormai prossime, Samsung ha presentato un’ampia gamma di prodotti che ha un fattore comune per tutti: l’intelligenza artificiale.

Nel meraviglioso scenario del Louvre, abbiamo assistito alla prestazione degli smartphone della serie Galaxy Z con il Fold 6 e il Flip 6, l’arrivo dei nuovi Galaxy Buds3, l’attesissimo Galaxy Ring e l’aggiornamento della serie di smartwatch con i modelli Galaxy Watch 7 e Galaxy Watch Ultra.

Tra tutti, spiccano sicuramente gli smartphone Galaxy Z Fold 6 e Galaxy Z Flip 6 dal momento che tecnologicamente sono i più avanzati e pionieristici. Samsung è stata la prima a credere nei formati foldable e al giorno d’oggi la sua serie Fold è quella sicuramente più curata in tutto il panorama attuale. Il peculiare form factor del Galaxy Fold 6, inoltre, lo rende adatto a tutta una serie di usi che vanno oltre quelli a cui siamo abituati con i tradizionali smartphone e rende questo dispositivo particolarmente interessante come banco di prova per le funzioni di IA.

La sua peculiarità, infatti, è quella di avere due schermi: uno ripiegabile da 7,6 pollici che ricorda i primi tablet per dimensioni e che si attiva “aprendo” il dispositivo e uno da 6,3 all’esterno che viene usato in maniera tradizionale. In questo modo, il Galaxy Z Fold 6 è utilizzabile in maniera tradizionale oppure avanzata a seconda di cosa dobbiamo fare.

Quando lo si apre, diventa un valido strumento di lavoro in cui l’applicazione delle funzioni di intelligenza artificiale danno un valido aiuto. Per esempio, la funzione Assistente Note crea riassunti, traduzioni e formattazione automatica degli appunti presi durante le riunioni e la nuova funzione trascrizione mette per iscritto le note e la registrazione vocale degli incontri. La funzione di traduzione funziona anche sui PDF, con l’accortezza di restituire una traduzione perfettamente sovrapposta alla versione originale, per restituire il giusto contesto al tutto.

Fonte: Il Sole 24 Ore