Tahiti tra onde leggendarie e cultura ancestrale
Di certo il navigatore James Cook, quando approdò sulle coste della Polinesia Francese a fine Settecento e sul diario di bordo venne annotato come gli abitanti delle isole di Tahiti cavalcassero le onde su semplici tavole di legno, non poteva immaginare quanto quella testimonianza scritta sarebbe stata decisiva per l’origine del surf. Duecentocinquanta anni dopo quelle onde leggendarie sono talmente tanto desiderate dai migliori surfisti al mondo che, in occasione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, in programma dal 26 luglio all’11 agosto, la località tahitiana di Teahupo’o ospiterà le gare della disciplina di surf.
L’isola del surf
Particolarmente apprezzata da chi ama gli sport d’acqua, l’isola di Tahiti, situata nell’Oceano Pacifico del sud è una destinazione di inesauribile bellezza in grado di conquistare ogni viaggiatore; al di là del fascino esercitato dal paesaggio che la contraddistingue, è l’incontro con la cultura autentica e lo stile di vita dei polinesiani ad offrire un vero e proprio privilegio, quello di sperimentare il mana, l’energia vitale delle persone locali. Inoltre, grazie alle temperature calde e piacevoli, Tahiti si può visitare tutto l’anno, specie da maggio ad ottobre quando la stagione secca riduce le piogge.
L’onda olimpica di Teahupo’o
Manca poco all’accensione della torcia olimpica di Parigi 2024. Scelta per ospitare le competizioni di surf, ed includere così le comunità francesi oltreoceano, l’isola di Tahiti sarà la location più lontana dalla capitale francese, ma anche quella più ammirata. Perché infatti l’isola principale – nonché la più grande – della Polinesia Francese, metterà in mostra uno dei suoi luoghi più straordinari: il villaggio di Teahupo’o. È in questa parte meridionale di Tahiti che la natura ha dato vita alla celebre e potente onda, in grado di raggiungere anche i sette metri di altezza, che attrae professionisti e appassionati del surf di tutto il mondo. Dal 27 luglio al 5 agosto Teahupo’o vedrà sfidarsi i quarantotto atleti classificati per la disciplina, fra cui l’italiano Leonardo Fioravanti in rappresentanza del nostro paese. Già tappa da oltre vent’anni delle competizioni internazionali di surf, lo spot di Teahupo’o si trova in una delle più antiche lagune protette del paese a poter vantare efficienti iniziative di conservazione e tutela dell’ambiente marino. Fra queste, la reintroduzione di un’antica pratica polinesiana chiamata Rahui, che consiste nell’imporre un divieto temporaneo di pesca per alcune specie marine, al fine di preservarne la sopravvivenza e assicurarne la rigenerazione. Un aspetto significativo del contatto profondo degli abitanti di Tahiti con l’oceano e del rispetto reverenziale che li contraddistingue.
Tahiti, cultura autentica e ancestrale
Rappresentativa di tutte e centodiciotto le sue isole, Tahiti tramanda di generazione in generazione la cultura ancestrale della tradizione polinesiana. Un privilegio per chi visita questa destinazione è quello di poter sperimentare il Mana, ossia la forza spirituale e vitale che permea la vita quotidiana del popolo polinesiano, che si ritrova in ogni gesto e anima ogni elemento. Per lasciarsi trasportare da questa energia vitale è sufficiente prendere parte ad esperienze come ad esempio l’imminente Heiva I Tahiti che si terrà dal 4 al 20 luglio nella capitale Papeete e, dal 1881, rappresenta un evento dal forte valore identitario per tutti i polinesiani; questo festival, infatti, tra i più antichi del mondo combina spettacoli di danza e musica tradizionale, al fine di riscoprire e preservare le usanze locali, davanti ad un pubblico di circa trentamila spettatori provenienti da tutti e cinque gli arcipelaghi della Polinesia e da ogni parte del mondo.
Nel mese di luglio si svolgono altri appuntamenti che celebrano gli sport e i giochi tradizionali. Per l’11 luglio, presso il Parco Paofai di Papeete, è prevista la manifestazione Tū’aro Mā’ohi con la tradizionale gara di trasporto della frutta; il 13 e 14 luglio si terrà invece una rassegna di altri sport tradizionali, al Parc Vaira’i di Punaauia, tra cui il lancio del giavellotto, il sollevamento di pietre, la lotta tradizionale e molto altro ancora. Alla città di Papeete, animata da colore, sapori e folklore, è collegata anche la tradizione culturale del tatuaggio con la presenza di diversi studi di tatuatori locali – la parola tattoo (tatuaggio) nasce dalla tahitiana tatau – nelle Isole di Tahiti, i disegni hanno infatti un significato importante per chi li indossa e connettono il suo corpo alla sua cultura ancestrale, il mana.
Fonte: Il Sole 24 Ore