Milano Unica: test per – Il Sole 24 ORE

«Gli espositori ci avevano chiesto di aumentare le superfici degli stand e, nel complesso, abbiamo incrementato gli spazi del 20%, raggiungendo un record della superficie occupata. Abbiamo poi raddoppiato il numero delle aziende estere presenti, che ricordiamo essere principalmente europee, per un totale di 700 espositori». A snocciolare i numeri di quella che ha tutta l’aria di un’“edizione test” per la principale fiera italiana di tessuti e accessori tessili è Simone Canclini, neo presidente di Milano Unica.

La 39esima edizione della manifestazione è in corso fino a domani alla Fiera di Milano-Rho e si svolge in un momento complesso per tutta la filiera della moda – che sta registrando un rallentamento – e, in particolare, per il monte di questa filiera. Il centro studi di Sistema moda Italia, infatti, ha rivisto al ribasso le stime comunicate sul 2023: dopo un biennio positivo, la tessitura made in Italy (tessitura laniera, cotoniera, liniera, serica e a maglia) ha archiviato l’anno con ricavi a 7,7 miliardi di euro, in discesa del -3,1% (in precedenza era previsto un -2,5%) rispetto al 2022, sebbene in salita dell’1,9% rispetto al pre Covid. «Se vogliamo migliorare dobbiamo fare sistema – ha concluso Canclini –. Le nostre imprese hanno una grande autorevolezza internazionale e i clienti le cercano perché sanno di trovare livelli elevati di qualità e sostenibilità». Se il 2023 si è chiuso con il segno meno, il 2024 è cominciato con una battuta d’arresto anche laddove il made in Italy si è sempre difeso molto bene: le esportazioni di tessuti nel primo trimestre 2024 sono calate del 16,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. La sfida è guardare oltre questi dati: «È vero che c’è stato un rallentamento – ha commentato Barbara Cimmino, vicepresidente di Confindustria per l’export e vicepresidente di Euratex – ma dobbiamo concentrarci su quei Paesi in grado di trainare le esportazioni e fare un lavoro strutturale sulla nostra supply chain». Cimmino ha evidenziato alcune tematiche chiave per mantenere alta la competitività delle nostre aziende: «Innanzitutto la transizione green, che è inevitabile, va conciliata con la competitività, poi bisogna investire in innovazione e nelle persone che restano al centro». Sull’importanza di continuare a investire per rimanere competitivi si è espresso anche Luca Solca, managing director Luxury Goods presso Bernstein: «L’industria del lusso si basa sulla capacità di innovare e portare cose migliorative rispetto al passato. La cosa più importante per la filiera, che è fatta di tantissime Pmi, è essere forte su ricerca e sviluppo. Ricordiamoci che i grandi gruppi
del lusso producono in Italia perché non trovano
le stesse possibilità di approvvigionamento altrove». Gli ha fatto eco Caterina Sanson, partner OC&C: «Il mercato vuole innovazione continua
oltre a maggiore agilità e affidabilità delle aziende lungo tutta la catena di fornitura. La sostenibilità? Un prerequisito».

Alla cerimonia di inaugurazione della manifestazione – aperta dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – sono intervenuti anche il presidente di Pitti Immagine Antonio Dematteis («dobbiamo metterci in discussione, perché chi lo fa raccoglie frutti») e Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia che sta dialogando con il ministero degli Esteri per rafforzare il sostegno alla moda: «Stiamo lavorando per ottimizzare l’efficacia delle
risorse disponibili».

Fonte: Il Sole 24 Ore