Jasmine Paolini nella storia: prima italiana in finale a Wimbledon

Jasmine urla come più non si può sotto il boato del centrale: è in finale a Wimbledon, a 28 anni, la prima italiana della storia. Non aveva mai superato un turno sull’erba inglese e oggi ha realizzato un sogno battendo la croata Donna Vekic in tre set, 2-6, 6-4, 7-6. Una partita dai due volti, tesa e sofferta, in cui hanno prevalso la sua grinta e la sua capacità di crederci anche quando era in grande difficoltà.

L’andamento del match

Jasmine parte contratta, sul due pari si fa breakkare, Vekic vince il game del 4-2 nonostante due doppi falli grazie agli errori dell’italiana, che non tiene neanche il servizio successivo: il set finisce in 35 minuti, con la croata che gioca con sicurezza, aggressività e sempre al comando. L’azzurra reagisce in apertura del secondo set, il pubblico è tutto dalla sua parte. Tiene i servizi con fatica, non è ancora lei con i suoi colpi da fondo, ma rimane attaccata annullando le palle break che concede (anche grazie a un paio di dritti sbagliati da Vekic) e poi va prendersi il set con grinta sul 5-4, per chiudere il parziale mentre il centrale quasi viene giù!

Il terzo set

Rocambolesco e sofferto il terzo set, con una serie di break e controbreak, la tensione che sale, gli errori che si sussegguono assieme ai vincenti. Jasmine sale 5-4 con un turno di battuta imperioso e nel game successivo si procura un match point che non riesce a finalizzare. Poi, sul 5 pari, un game che non finisce più: l’italiana annulla due palle break prima di portarsi avanti 6-5 e mancare un secondo match point (in cui Vekic ha chiuso con un vincente di dritto). Infine il tie break, con le due giocatrici testa a testa anche qui fino al 9-8 quando Jasmine si procura il terzo match point e questa volta chiude i conti!

Il percorso

Jasmine attiva in finale dopo aver battuto ai quarti Emma Navarro con un secco 6-2, 6-1 in meno di un’ora, in un cammino cominciato al primo turno contro la spagnola Sorribes Tormo, poi la tedesca Minnen, quindi la canadese Andreescu e agli ottavi l’americana Keys (ritiratasi sul 5 pari al terzo) U.n anno magico cominciato con gli ottavi agli Australian Open, la vittoria nel Masters 1000 di Dubai, la finale al Roland Garros, la semifinale di Eastbourne, senza contare i risultati nel doppio con Sara Errani (tra i quali la vittoria agli Internazionali di Roma).

Fonte: Il Sole 24 Ore