Il matrimonio da 150 milioni di dollari di Anant Ambani: Gandhi e il socialismo sono solo un ricordo

1.200 invitati

Va da sé che con questi precedenti c’è una certa curiosità su come si svolgerà la cerimonia. La “cornice” come si dice in questi casi, non si annuncia come particolarmente “suggestiva” visto che il tutto si svolgerà nel centro congressi della Reliance, l’azienda di famiglia. Va detto però che quando inviti 1,200 persone l’hotel di charme non è un’opzione percorribile.

Oltre alla prevedibile infornata di ceo, ministri e stelle bollywoodiane, potrebbero partecipare anche un paio di ex premier britannici e sul palco, si mormora, potrebbe salire Adele (di certo non Beyoncé che sarebbe lei sì un déjà vu visto che ha già cantato per le nozze della sorella dello sposo).

Quel che è certo è che, come fatto di costume, il matrimonio di Mumbai racconta alcune cose.

Ora la ricchezza si può esibire

Per esempio che la stagione in cui l’alta borghesia indiana evitava accuratamente di esibire la propria ricchezza può dirsi morta e sepolta. Forse era una questione di eleganza, di educazione, di buon gusto. Forse invece era solo un modo di non infastidire una politica che per decenni, dopo l’indipendenza dalla Corona britannica, ha sempre avuto una maggiore affinità con il blocco socialista che non per l’Occidente capitalista.

E oggi, perlomeno da quel punto di vista, le cose sono cambiate parecchio.

Fonte: Il Sole 24 Ore