Il Bitcoin scommette su Trump. Pil della Cina in frenata a +4,7%, Borse asiatiche in negativo

Le Borse asiatiche hanno aperto gli scambi in territorio prevalentemente negativo, dopo che la Cina ha comunicato che la sua economia si è espansa nell’ultimo trimestre a un ritmo annuale del 4,7%, più lento del previsto. I mercati sembrano invece aver preso alla leggera la sparatoria avvenuta durante un comizio dell’ex presidente Donald Trump a Butler, in Pennsylvania. L’indice Composite di Shanghai nelle prime battute ha ceduto lo 0,11%, a 2.968,10 punti, mentre quello di Shenzhen ha perso lo 0,35%, a quota 1.611,76. Avvio negativo anche per la Borsa di Hong Kong: l’indice HANG SENG ha cedutonelle prime battute lo 0,59%, scivolando a 18.185,16 punti.

Continua la corsa del Bitcoin, sugli scudi da ieri insieme alle altre principali criptovalute. Dopo l’attentato di sabato al candidato presidenziale, Donald Trump, gli investitori scommettono che una vittoria dell’ex presidente sia più probabile e in tal caso ritengono che i mercati azionari e anche le criptovalute abbiano maggiori chance di salire. Così il Bitcoin questa mattina è indicato a 62.900 dollari, in progresso del 4,3%. Anche l’Ethereum sale del 4,1% a 3.061 dollari e il Solana del 4,8% a 152 dollari.

Tra gli altri indicatori della mattinata anche quello della Germania, dove frena, seppur di poco, il calo di ordini nell’edilizia residenziale, con l’indice calcolato dall’istituto Ifo che si è attestato al 50,2% a giugno dal 51,7% di maggio. “La mancanza di nuovi ordini continua a essere un grosso problema. I costruttori di case sono cauti, in parte perché il taglio dei tassi di interesse di riferimento da parte della Banca Centrale Europea è solo un primo passo al momento. Per quanto riguarda i costi di finanziamento finora non è cambiato molto, come dimostra anche l’andamento delle licenze di costruzione”, commenta Klaus Wohlrabe, responsabile rilevazioni dell’Ifo. A giugno è sceso anche il tasso di annullamento degli ordini, che è passato dal 15,1% di maggio al 13,7%. Il clima congiunturale nel settore dell’edilizia abitativa, pur essendo leggermente migliorato, resta comunque in territorio negativo a -44,3 punti. “Il settore è ancora lungi dall’essere ottimista”, aggiunge Wohlrabe.

Progressi Pil cinese “conquistati a fatica”

L’Economia del Dragone, secondo quanto ufficializzato dall’ufficio nazionale di statistica di Pechino, è cresciuta ad un tasso del 4,7% nel secondo trimestre del 2024, in frenata rispetto al 5,3% registrato nel primo trimestre dell’anno. Secondo il governo cinese, questi progressi sono stati “conquistati a fatica” dopo il brusco stop legato alla pandemia di Covid-19. L’ufficio statistico ha affermato che l’economia è cresciuta complessivamente del 5% nella prima metà dell’anno, in linea con l’obiettivo fissato dal governo di una crescita attorno al 5 per cento.

Malgrado il Pil del primo semestre si sia attestato al 5%, in linea con il “circa 5%” di obiettivo governativo ufficiale, la crescita della Cina è scesa al ritmo peggiore degli ultimi cinque trimestri, aumentando la pressione sulla leadership proprio nel giorno dell’avvio dell’atteso terzo Plenum del Comitato centrale del Partito comunista i cui lavori andranno avanti fino al 18 luglio. L’appuntamento di quattro giorni dovrebbe permettere di stabilire la direzione della politica economica e delle riforme ad eventualee sostegno. L’ultimo evento del genere si è tenuto nel 2018.

Fonte: Il Sole 24 Ore