Assicurazioni, ai lavoratori metà inflazione e nessun conguaglio

Fumata nera nell’incontro di verifica dell’inflazione tra Ania e i sindacati (Fisac, First, Uilca, Fna e Snfia). L’incontro, previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, siglato a novembre del 2022, ha portato a un nulla di fatto: ai 47mila dipendenti delle compagnie, almeno per ora, non verrà riconosciuto nessun importo, nonostante, come hanno sottolineato i sindacati, i brillanti risultati alle spalle e le buone prospettive.

L’ultimo contratto, che scade alla fine di quest’anno, in 5 anni, ha recuperato il 9,3%, quasi la metà del dato reale. E’ vero che aveva previsto una cospicua una tantum, anche sotto forma di welfare, ma era dovuta alla lunga fase di vacanza contrattuale.

Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, la delegazione di Ania, pur non avendo mostrato totale chiusura sulla fiammata dell’inflazione nel 2023 e nel 2022 – anche per non disconoscere quanto scritto nel testo dell’accordo nel capitolo Verifica – tuttavia ha rinviato a un nuovo incontro alla fine dell’anno. Cioè quando scadrà il contratto e dovrà aprirsi il negoziato per il prossimo rinnovo.

Per i sindacati si tratta di una risposta decisamente insufficiente. Di qui la decisione di mettersi al lavoro sulla nuova piattaforma subito dopo l’estate in modo da poter recuperare con il prossimo negoziato l’inflazione del 2022 e del 2023 e il potere di acquisto perso dai lavoratori con l’ultimo accordo.

Fonte: Il Sole 24 Ore