Fedriga, il governatore più amato schierato contro il «commissariamento» delle Regioni sulle liste d’attesa
Classe 1980, nato a Verona, presidente del Friuli-Venezia Giulia dal 2018 (e dal 2021 anche presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome) Massimiliano Feddriga si è oiazzato al primo posto nell’edizione 2024 del Governance Poll del Sole 24 Ore nella parte che misura i consensi dei governatori. «Ringrazio la mia terra, la mia gente per la fiducia. Faccio ogni giorno del mio meglio per esserne all’altezza, anche se so che non sempre ci riesco, ma ce la metto tutta. Grazie» ha scritto Fedriga sui social riferendosi alla prima posizione ottenuta.
Prima di diventare presidente di Regione, Fedriga è stato deputato alla Camera per tre legislature, ricoprendo vari incarichi parlamentari, tra cui quello di capogruppo della Lega Nord e Autonomie – Noi con Salvini dall’8 luglio 2014 al 22 marzo 2018. Dopo un primo mandato dal 2018 al 2023, Fedriga si è ricandidato quindi alle regionali del 2-3 aprile 2023 sostenuto ancora da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, oltre che da una personale lista civica. Ed è stato rieletto con un plebiscito: con il 64% dei voti ha doppiato l’avversario del centro-sinistra
Favorevole all’ipotesi terzo mandato per i governatori e pronto lui stesso a ricandidarsi se fosse possibile (come ha dichiarato oggi in un’intervista al Sole 24 Ore) ha condiviso la lotta del governo contro le liste d’attesa, sposando però il no delle Regioni al “commissariamento” di fatto da parte del governo centrale nei controlli sulle aziende sanitarie. «L’articolo 2 dell’attuale testo – ha dichiarato – prevede che ci sia attività di verifica di controllo anche come polizia giudiziaria da parte del ministero direttamente all’Azienda sanitaria». La conseguenza è «una confusione delle competenze istituzionali» che potrebbe «non far raggiungere l’obiettivo». Ma soprattutto «vengono lese le competenze delle Regioni stesse». Da qui la proposta di modificare l’articolo 2 avanzata dalle Regioni «in una logica di assoluta alleanza istituzionale e lealtà collaborativa». L’idea dell’emendamento dei governatori è creare «nuclei di controllo e valutazione all’interno delle singole Regioni». Una modifica che preveda che «a sua volta il ministero controlli le Regioni sul raggiungimento degli obiettivi e delle verifiche. In questo caso vengono garantite le competenze – prosegue Fedriga – e c’è un ordine che può rendere efficiente la misura stessa. Su questo purtroppo a oggi non abbiamo avuto una risposta positiva e quindi non abbiamo potuto che dare un giudizio negativo».
Quanto all’autonomia differenziata ritiene sia “un’opportunità”. «Sono convinto – ha detto al Sole 24 Ore – che non creerà una spaccatura tra Nord e Sud: è falso e anche umiliante ritenere che il Mezzogiorno non sia all’altezza dell’autonomia differenziata».
Fonte: Il Sole 24 Ore