Di cosa parla “Elegia Americana”, il bestseller del vice di Trump

Di cosa parla “Elegia americana”, libro bestseller negli Usa nel 2016 tornato sotto i riflettori dopo che Trump ha scelto il suo autore, James David Vance (all’anagrafe James Donald Bowman) come candidato alla vicepresidenza Usa? “Hillbilly Elegy: A Memoir of a Family and Culture in Crisis” – questo il titolo originale – è un memoir autobiografico che in qualche passaggio ha il taglio di un saggio, in cui l’autore ripercorre la storia della famiglia Vance, iniziata nell’America del dopoguerra, quando i nonni di J.D., «poveri e innamorati» si trasferirono a nord dalla regione degli Appalachi del Kentucky all’Ohio. La loro speranza era quella di sfuggire alla terribile povertà che caratterizzava la Rust Belt, la regione compresa tra i monti Appalachi settentrionali e i Grandi Laghi, un tempo cuore dell’industria pesante Usa.

Mobilità verso l’alto

Il libro, edito in Italia da Garzanti, racconta che cosa vuol dire crescere in una famiglia della classe media impoverita, che ha certo migliorato la sua situazione di partenza ma apparentemente è ancora senza speranza. E in cui un nipote brillante, lo stesso J. D., nonostante le difficoltà, riesce, dopo aver serviyto nei Marines, a laurearsi alla Yale Law School, centrando il classico obiettivo che conferma una riuscita mobilità generazionale verso l’alto.

L’America della “spazzatura bianca”

Ma se il merito “salva” il giovane protagonista, la saga familiare narrata in Hillbilly Elegy mette in scena il contorno – spesso drammatico – delle vicende dell’amata nonna (la generosa Mamaw, vera ancora di salvezza nelle avversità degli anni di formazione dell’autore), degli zii, della sorella e, soprattutto, della madre di J.D., tossicodpendente che colleziona mariti e amanti, e della loro lotta quotidiana contro abusi, alcolismo, povertà e traumi, così caratteristici di quella che qualcuno chiama “l’America profonda”. Un’America dove la “gente” di Vance è denominata con termine dispregiativo hillibillies (zotici che risiedono nelle aree rurali e montuose degli Usa), oppure redneck (colli rossi, per colpa del sole che abbronza chi lavora nei campi), insomma “spazzatura bianca”, la classe operaia bianca americana messa ai margini (anche) dalla globalizzazione: “Elegia Americana” è il loro libro.

Fonte: Il Sole 24 Ore