Brunello Cucinelli fa incontrare intelligenza artificiale e umanesimo

Giovedì 11 luglio Brunello Cucinelli ha pubblicato il dato sui ricavi del primo semestre 2024, cresciuti, rispetto allo stesso periodo del 2023, a 620,7 milioni di euro (+14,1% a cambi correnti, +14,7% a cambi costanti). Risultati ottimi, in linea con i trimestri e semestri precedenti, ma in controtendenza rispetto a molti altri marchi e gruppi del lusso (i casi più recenti sono Burberry, Swatch Group e Hugo Boss). Non solo: chi è riuscito a crescere (Lvmh e Richemont in primis), lo ha fatto a una cifra, non due.

La formula «magica» Cucinelli

Qualcuno inizia a chiedersi quale sia il segreto del marchio di cui Brunello Cucinelli è fondatore, presidente esecutivo e direttore creativo. Domanda malposta. O meglio, domanda che ha una risposta valida oggi come ieri: da oltre 40 anni Cucinelli percorre una strada in perenne (forse, in effetti, un po’ magico) equilibrio tra sostanza (qualità dei materiali, attenzione alle persone e all’ambiente, valorizzazione del lavoro artigianale) ed esigenze della moda, che chiede, pretende, cambiamenti continui. Il segreto (o formula magica) di Cucinelli allora forse è questo: non deviare mail dalla strada che ha scelto, introducendo però cambiamenti di stile (ma anche di processo e comunicazione) al limite dell’impercettibile. Perché la moda – piaccia fino in fondo oppure no a chi la fa – è in perenne evoluzione, un’evoluzione accelerata dalla rivoluzione digitale.

Il progetto Solomei Ai nei dettagli

A proposito di tecnologia, il progetto Solomei Ai – presentato ieri al teatro Strehler di Milano, luogo prediletto da Cucinelli per gli annunci che reputa davvero importanti, come quello, fatto due anni fa, della Biblioteca universale che sorgerà nel borgo umbro – risponde, almeno in parte, alla domanda “qual è il segreto di Cucinelli?”. Per riassumere, il progetto è una piattaforma per una nuova generazione di siti web, ma la definizione è riduttiva: digitando l’indirizzo www.solomei.ai si entra in un sito con chatbot addestrato a rispondere a quesiti etici e filosofici, oltre che a domande sulla storia dell’azienda. Un sito costruito con la delicatezza del disegno a mano, ma graficamente inedito, una via di mezzo tra mondo reale e immaginato, un’osmosi tra umanesimo e tecnologia, senza prevaricazioni ed eccessi (nella foto in alto, da sinistra, Carolina Cucinelli, Francesco Bottigliero, Brunello Cucinelli e Massimo de Vico Fallani sul palco del Teatro Strehler; qui sotto, un disegno dell’artista Greg per il nuovo sito).

Il dibattito sull’Ai

Da quando, oltre un anno fa, è stata presentata Chat Gpt, tutti hanno iniziato a parlare e discutere di intelligenza artificiale generativa. I toni variano. Ci aiuterà. No, ci ruberà il lavoro. Ci farà risparmiare. No, ci farà fallire. Aiuterà il business e l’efficienza. No, ci farà sprecare energie preziose e scatenerà guerre commerciali. Per non parlare delle discussioni antropologiche e filosofiche, sempre sull’Ai.

La scelta di Cucinelli

Brunello Cucinelli ha scelto, ancora una volta, una strada sua: è affascinato da tanti anni dalla tecnologia e dal digitale e in azienda sono stati fatti molti investimenti. È affascinato anche dall’intelligenza artificiale e ne ha parlato con l’amico di sempre, pressoché coetaneo e a sua volta “non nativo digitale”, Massimo De Vico Fallani, architetto e umanista, potremmo dire, con il quale Cucinelli discute di ogni nuovo progetto, oltre che di filosofia. Negli scorsi era stato invitato nella Silicon Valley da Salesforce , poi è stato lui a invitare gli imprenditori californiani a Solomeo. In maggio ha portato in Umbria Reid Hoffman, fondatore, tra le molte aziende, di LinkedIn e l’università di Perugia ha conferito all’imprenditore americano un dottorato honoris causa in Scienze umane. Come dire: Cucinelli non ha aspettato Chat Gpt per dedicarsi alle nuove frontiere della tecnologia.

Fonte: Il Sole 24 Ore