Liste di attesa: dagli esami nel weekend alle visite in intramoenia, ma controlli light

Il decreto sulle liste d’attesa si avvicina al traguardo con il primo via libera del Senato. Il testo varato a inizio giugno arriva però anche con alcune modifiche e in particolare quella che riscrive le misure sui controlli e le sanzioni contro gli abusi e le inefficienze nella gestione delle liste che tornano in capo alle Regioni, mentre il ministero della Salute potrà intervenire con poteri sostitutivi in caso di ritardi e inadempienze regionali. Ecco le misure principali previste dal provvedimento che deve essere convertito in legge dal Parlamento entro il 6 agosto

Il salta coda: se c’è fila, dai privati o in intramoenia

Se le prestazioni non vengono erogate nei tempi previsti dalle classi di priorità, le aziende sanitarie garantiscono al cittadino la prestazione in intramoenia o attraverso il privato accreditato. Il cittadino pagherà solo il ticket se già dovuto. Visite ed esami potranno essere erogati anche il sabato e la domenica, prolungando la fascia oraria. Per evitare abusi dell’attività in intramoenia le ore di attività libero professionale dei medici non dovranno eccedere quelle dell’attività ordinaria. Il direttore generale dell’Asl verificherà il rispetto fino alla sospensione dell’intramoenia

Il monitoraggio: code in tempo reale sulla piattaforma

Nasce presso l’Agenas la Piattaforma nazionale per le liste d’attesa. L’obiettivo è disporre per la prima volta di un monitoraggio in tempo reale dei tempi di erogazione prestazione per prestazione in tutte le Regioni. Scatta poi il divieto di sospendere o chiudere le agende delle prenotazioni (con tanto di sanzioni aumentate), mentre i direttori generali saranno valutati anche in base alle performance delle Asl sui tempi di attesa. Prevista anche una flat tax al 15% sugli straordinari di medici e infermieri (oggi il fisco preleva oltre il 40%).

Le prenotazioni: un solo Cup per cure pubbliche e private

Scatta l’obbligo di un Cup (il Centro prenotazioni) unico regionale o intraregionale con tutte le prestazioni disponibili del pubblico e del privato convenzionato (oggi è presente in poche Regioni). Divieto per gli ospedali di sospendere o chiudere le attività di prenotazione (agende). Il Cup attiva un sistema di recall al cittadino per evitare il fenomeno delle prestazioni prenotate e non effettuate (accade nel 20% dei casi). Il cittadino che non effettua la visita o l’esame prenotato senza preavviso, dovrà pagare ugualmente il ticket

Controlli light sulle Regioni

Un emendamento approvato in commissione Sanità del Senato riscrive l’articolo 2 sui controlli nella gestione delle liste d’attesa da parte delle Asl. Il ministero della Salute non potrà infatti più intervenire direttamente sanzionando gli ospedali che fanno aspettare troppo i cittadini per ricevere le cure, i controlli sulla corretta gestione delle liste d’attesa resteranno infatti in capo alle Regioni – in particolare ai «Ruas», i nuovi responsabili unici regionale dell’assistenza sanitaria – e solo in caso di ritardi e gravi inadempienze potranno scattare i poteri sostitutivi di Roma. Con il nuovo Organismo di vigilanza da istituire al ministero che non potrà più svolgere funzioni di polizia amministrativa e giudiziaria.

Fonte: Il Sole 24 Ore