Giuliani: «Un’Opa ostile su Azimut? Siamo pronti alle barricate»

«Azimut è e resterà un gestore italiano del risparmio indipendente. Lo spin off annunciato a marzo creerà una fintech bank indipendente e aggiungerà intorno a 1,5 miliardi di valore in più per i nostri azionisti. Un’Opa ostile su di noi prima di quella data? Siamo pronti alle barricate, esistono varie poison pill dal valore superiore ai 500 milioni che vanificherebbero un’eventuale offerta». Pietro Giuliani, oltre a essere il presidente di Azimut Holding, è anche uno dei suoi fondatori e non ha alcuna intenzione di andare in pensione. E si dichiara pronto a difendere l’autonomia della “sua” società nel caso dovessero concretizzarsi le varie voci di mercato che da settimane indicano Azimut come un possibile target del risiko del settore del risparmio gestito. Ecco le sue considerazioni in questa intervista a Il Sole 24 Ore.

In Borsa siete sottovalutati rispetto ai vostri competitor domestici. È un problema di redditività?

Lo escludo. I dati della semestrale che approveremo nei prossimi giorni sono in linea con il superamento dei 500 milioni di euro di utile per l’intero anno e coerenti con l’obiettivo che ci siamo posti per l’esercizio 2024 rispetto ai 454 milioni di utile nel 2023. Aggiungo che abbiamo anche già superato il target di raccolta, con flussi che da inizio anno a fine giugno hanno raggiunto i 10 miliardi. E per la prima volta nella nostra storia abbiamo anche superato i 100 miliardi di masse che a fine giugno sono arrivate a 102,5 miliardi.

Resta il fatto che in Borsa valete “solo” 3,2 miliardi, meno di 7 volte l’utile atteso per il 2024…

La performance, come diciamo sempre anche ai nostri clienti, va guardata nel medio-lungo periodo. Tenga conto che in vent’anni esatti di quotazione, l’anniversario è ricorso lo scorso 7 luglio, abbiamo sempre centrato gli obiettivi dichiarati e creato valore per gli azionisti. Ad esempio, chi avesse investito nel titolo Azimut dalla quotazione avrebbe visto moltiplicarsi per circa 15 volte il suo investimento, grazie alla crescita di valore dell’azione e ai dividendi pagati. Ciò significa che chi avesse investito 100.000 euro in azioni Azimut alla quotazione, oggi avrebbe 1,5 milioni di euro. In questi vent’anni siamo cresciuti molto, pensi che a fine 2004 le masse totali erano 8,7 miliardi. E abbiamo anche diversificato i mercati e le attività: oggi siamo presenti in 18 paesi del mondo, fuori dall’Italia contiamo 130 società di cui 35 operative e 19 affiliate all’estero con assets in gestione e clienti.

Fonte: Il Sole 24 Ore