Mutui green, sconti «magri» finora. In attesa di applicare le norme Ue

Condizioni favorevoli per chi chiede il prestito e rischi inferiori per le banche che concedono il denaro. I mutui green – quelli destinati all’acquisto o alla ristrutturazione di immobili ad alto rendimento energetico, oppure al miglioramento di almeno due classi dell’efficienza di un’abitazione già posseduta – rappresentano con la loro duplice opportunità, per i mutuatari e per gli istituti di credito, un tassello importante per un mercato che può avere un’importanza strategica nel contribuire alla riqualificazione degli edifici.

La loro rapida diffusione in anni recenti è oggetto di studio da parte della Banca d’Italia in una delle pubblicazioni della serie Questioni di Economia e Finanza intitolata «Il mercato italiano dei mutui verdi è pronto a decollare?» e curata da Luigi Abate, Valeria Lionetti e Valentina Michelangeli. All’interno di essa si analizzano lo sviluppo del mercato e le sue prospettive, ma ci si sofferma anche sui suoi tassi, lasciando emergere anche qualche punto interrogativo.

Una soluzione win-win

Che i mutui verdi siano una soluzione vincente per entrambe le parti viene messo subito in chiaro da BankItalia, quando sottolinea come attraverso queste tipologie i mutuatari possano «beneficiare di condizioni favorevoli e utilizzare il loro maggiore potere d’acquisto per comprare immobili di migliore qualità, poiché i costi energetici, di riparazione e sanitari, nonché le spese totali mensili, saranno inferiori». Al tempo stesso però gli stessi finanziatori «potrebbero trarre vantaggio da un potenziale minore impatto dei rischi di transizione sul portafoglio di garanzie ipotecarie, importante anche per soddisfare le aspettative di vigilanza, espandere la quota di mercato e migliorare i coefficienti di attività verdi».

Le dimensioni del mercato

Sulle dimensioni e sul futuro sviluppo del mercato, l’occasional paper si affida anzitutto ai risultati di un sondaggio condotto all’interno dell’indagine regionale sul credito bancario (Regional Bank Lending Survey, Rbls) nel primo semestre 2023. Da questa emerge come l’80% degli intermediari partecipanti (per una quota oltre l’80% dell’intero sistema italiano in termini di attivo totale) abbia concesso finanziamenti per l’acquisto di immobili residenziali basandosi anche sulle prestazioni energetiche degli edifici dati in garanzia. Soltanto 29 banche, che rappresentano circa il 54% delle attività totali del campione, hanno fornito l’importo preciso dei mutui verdi erogati nel 2022, che ammontava a oltre 3,5 miliardi di euro: circa il 12% delle loro erogazioni complessive di quell’anno e il 6% del totale dei nuovi mutui concessi dalle banche del campione.

La mancanza di indicazioni più precise in tal senso non sembrerebbe da addebitare tanto alla volontà di nascondere numeri sensibili e in grado di rivelare le strategie di mercato ai concorrenti, quanto piuttosto al fatto che in assenza di una definizione univoca di «mutuo green» si potrebbe aver scelto di non fornire il dato sul volume erogato. Ciò che conta, sempre secondo il sondaggio effettuato, è che le banche che stanno già emettendo mutui verdi o pianificano di farlo nei prossimi anni rappresentani oltre il 90% delle attività totali del campione.

Fonte: Il Sole 24 Ore