Caldo, in 5 regioni stop ai lavori all’aperto: ecco dove

L’Italia si prepara a un altro weekend bollente. L’ultimo aggiornamento del bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute annuncia per venerdì 19 luglio ben 17 città da bollino rosso (allerta 3, il livello massimo), sulle 27 monitorate. Sono Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Verona e Viterbo. Mentre il 18 luglio saranno 14 (Ancona, Bologna, Bolzano, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo). Le alte temperature di questi ultimi giorni hanno spinto alcune Regioni a vietare i lavori all’aperto nelle ore in cui il caldo intenso potrebbe arrecare danni alla salute dei lavoratori. Lo hanno fatto con ordinanze che riguardano, appunto, i lavori all’aperto nelle ore pomeridiane.

La prima Regione a emettere l’ordinanza che vieta nell’estate 2024 le attività usuranti nelle giornate e negli orari di massimo calore è stata il Lazio. Il presidente Francesco Rocca ha firmato il 20 giugno un’ordinanza che vieta le attività lavorative all’aperto nelle ore centrali della giornata e nei giorni in cui il rischio di esposizione al sole è classificato come “alto” dalle mappe dell’Inail. L’ordinanza del Lazio, che resterà in vigore fino al 31 agosto, interessa le aziende dei settori agricolo, florovivaistico ed edile, considerati particolarmente vulnerabili allo stress termico.

Il 10 luglio anche il presidente della Puglia Michele Emiliano ha firmato un’ordinanza urgente che vietava l’impiego di lavoratori nel settore edile e florovivaistico nelle ore centrali della giornata, motivando tale decisione come misura per prevenire incidenti e decessi sul lavoro causati dal caldo estremo.

Ad appena 48 ore di distanza, anche il presidente della Toscana Eugenio Giani ha emesso un’ordinanza urgente, che vieta l’impiego di lavoratori esposti al sole con attività fisica intensa nei settori florovivaistico ed edile nelle ore più calde della giornata. Anche in questo caso il provvedimento sarà valido fino al 31 agosto, e ha come obiettivo quello di tutelare la salute e l’equilibrio psicofisico dei lavoratori, imponendo un divieto che vige nei giorni e negli orari più a rischio.

In tutte e tre le Regioni sarà quindi vietato impiegare lavoratori per attività all’aria aperta, nelle ore centrali della giornata, ovvero in quella fascia oraria che va dalle 12.30 alle 16.00. I giorni interessati dalle tre ordinanze regionali sono quelli considerati più a rischio in base ai dati del Progetto Worklimate dell’Inail.

Fonte: Il Sole 24 Ore