Borse, utili europei in stallo. L’Italia verso +3,5% di profitti

L’Europa non vede ancora la fine del tunnel sul fronte degli utili societari. Dopo quattro trimestri consecutivi all’insegna della riduzione, il periodo compreso fra aprile e giugno del 2024 segna infatti un passo verso la stabilizzazione, ma dovrebbe essersi concluso con un nuovo segno negativo davanti ai profitti delle società quotate nell’indice Stoxx600 rispetto ai valori di 12 mesi prima. Le stime di consenso raccolte fra gli analisti da Lseg I/B/E/S indicano una flessione media dello 0,8%, quando a inizio anno o anche soltanto a metà giugno le attese lasciavano sperare in un’inversione di tendenza, con una ripresa addirittura superiore al 3 per cento.

Le incertezze frenano la ripresa

Da quel momento in poi gli analisti hanno però iniziato a rivedere costantemente al ribasso le proiezioni sui bilanci, complici una serie di fattori che vanno al di là dell’incertezza politica post-elezioni europee che proprio a partire da quei giorni ha condizionato anche l’andamento stesso dei mercati. «Molte società – spiega Alberto Villa, responsabile dell’ufficio studi di Intermonte – sono diventate più caute nell’indicare la dinamica degli utili per i prossimi mesi, in particolare quelle con ricavi esposti verso i consumi Usa e di altre aree nel mondo dove si prevede un rallentamento del ciclo». C’è poi la questione tutta interna al settore auto, che sembra risentire anche delle tensioni geopolitiche legate all’introduzione di dazi nei confronti dei produttori cinesi e del rallentamento delle vendite di veicoli elettrici: il recente taglio delle stime sul margine operativo per l’intero anno da parte di Volkswagen ne è un esempio significativo.

Prese nell’insieme, le attese per il 2024 rilevate da I/B/E/S sembrano orientate ancora in senso favorevole, con un monte utili complessivo per lo Stoxx 600 stimabile in circa 769 miliardi di euro che sopravanzerebbe di oltre il 4% quanto totalizzato l’anno scorso. Siamo però distanti dai ritmi di Wall Street, dove imperversano le megacapitalizzazioni tech ed è atteso un incremento annuo superiore al 10 per cento.

Lo spaccato settoriale mostra poi sostanziali differenze, con una sorta di cambio di testimone rispetto al recente passato. Energy (+6,3%) e utility (+16%) sono infatti tornate a dare sostegno nel secondo trimestre 2024 e anche le società del settore finanziario, pur viaggiando a passo ridotto, sono state capaci di mettere comunque ancora assieme un aumento del 5,4 per cento. Al contrario sono stati invece soprattutto i tecnologici (-35%) a tirare il freno, almeno in Europa, oltre agli industriali (-8,9%).

La situazione a Piazza Affari

Quando si punta l’obiettivo verso l’Italia si scoprono dinamiche contrastanti: i bilanci delle società di Piazza Affari sono ancora positivi rispetto al 2023 per il secondo trimestre (+3,5%), ma la spinta è destinata al progressivo indebolimento e quando si fanno i conti con l’intero anno il confronto diviene addirittura perdente. Secondo le stime elaborate da Intermonte per Il Sole 24 Ore il «monte utili» del 2024 per le principali quotate italiane (circa 120, per una capitalizzazione superiore al 90% dell’intero listino) scenderebbe a poco più di 83 miliardi dal livello record di oltre 90 miliardi raggiunto lo scorso anno.

Fonte: Il Sole 24 Ore