Angelini supera i 2,1 miliardi e mira alla farmaceutica negli Usa

Nei prossimi anni il ceo Sergio Marullo di Condojanni vede il gruppo Angelini Industries molto più grande e più internazionalizzato di quanto non sia ora, con l’approdo nella farmaceutica e nella salute nel mercato, gli Stati Uniti, dove «bisogna esserci. L’angolo di ingresso potrebbe essere quello delle malattie rare», spiega lasciandosi alle spalle un bilancio da record. Con orgoglio. Quello di chi ha «testa, cuore e tasse in Italia», dice.

Professor Marullo di Condojanni come si è chiuso lo scorso anno?

Nel 2023 il gruppo ha avuto i ricavi più alti di sempre: hanno superato 2,1 miliardi di euro, in crescita del 7,6% rispetto al 2022. Alla crescita del fatturato si è accompagnata quella del margine operativo lordo che è arrivato a 303,7 milioni, il 19,2% in più in un anno, e dell’utile netto salito del 22,8% a 98,3 milioni di euro. La marginalità è cresciuta in maniera più che proporzionale rispetto ai ricavi. Per noi, però, questo è l’inizio di un percorso in cui intravediamo un ulteriore sviluppo che potrà essere sia organico che attraverso acquisizioni, sia nel nostro Paese che all’estero.

Che approccio ha all’azionariato?

Vogliamo mantenere il controllo della società, abbiamo una posizione di forte solvibilità e solidità finanziaria, ma siamo aperti all’ingresso di azionisti di minoranza: nel caso di operazioni strategiche finalizzate alla crescita siamo disponibili a valutare un assetto diverso.

Fonte: Il Sole 24 Ore