Kia Ev9, il suv elettrico si trasforma in automedica

Kia allunga l’elenco delle sue attività di responsabilità sociali d’impresa donando un suv elettrico Ev9 allestito come automedica per interventi rapidi di pronto soccorso. L’iniziativa si aggiunge ad altre recenti messe in atto dalla Kia in Italia. Per esempio, la flotta di vetture messa a disposizione nel pieno della pandemia Covid 19 per la consegna a domicilio della spesa ad anziani e persone in difficoltà o, ancora, collaborando con l’Onlus Cetacea che tutela il mare e le sue risorse.

Kia Ev9, con l’Avis corre in aiuto alle persone

L’automedica Ev9 consegnata da Key Young Choi, Presidente e Ceo di Kia Italia, a Stefano Fortunato Nr.1 della Pubblica Assistenza Avis di Cologno Monzese è il rsultato del target di presenza raggiunto dell’evento Kia Unstoppable Energy, che si è tenuto durante la maratona Stramilano della scorsa primavera. L’iniziativa ha implementato la strategia della Kia che prevede azioni concrete per il pianeta e le persone. Missione che questa Ev9 assolve sia con il suo powertrain elettrico sia con l’allestimento da automedica.

Kia Ev9, come è fatta l’automedica per l’Avis

Modello che si pone al vertice della gamma nativa elettrica, il suv Ev9 entra nello schieramento dei mezzi di soccorso veloce dell’Avis grazie sia alle doti di scatto della versione con 204 cavalli a trazione posteriore, che promette un’autonomia che arriva fino a 563 chilometri grazie alla batteria da 99,8 kWh che si ricarica dal 10 all’80% in mezzora, sia alla lunghezza di 5,01 metri e al passo di 3,10 metri. Queste dimensioni originano un interno molto spazioso, che può essere configurato in molti modi. Queste caratteristiche si allineano perfettamente ai requisiti di un’automedica che deve muoversi in maniera più agile e scattante per raggiungere il punto d’intervento rispetto a una classica ambulanza, ben più robusta. L’Ev9 di pronto intervento ha la livrea personalizzata con i tipici colori dei mezzi di soccorso sanitario e i loghi dell’ente di appartenenza ed è, ovviamente, dotata di sirena e lampeggianti sia nel frontale sia sul padiglione indispensabili per farsi notare nel traffico, che si attivano solo quando la situazione lo richiede attraverso interruttori aggiunti sulla plancia. Il grosso della trasformazione riguarda la parte posteriore dell’abitacolo dove sono presenti piani di appoggio scorrevoli, prese per alimentare apparati medicali e frigoriferi, alloggiamenti e attacchi per le attrezzature elettromedicali, vani ripostigli e supporti per bombole d’ossigeno, abbigliamento degli operatori della vettura, torce ed estintori. Inoltre, la parte interna del portellone è dotata di luci a led blu e bianche per segnalare la presenza dell’automatica anche quando è sollevato e copre la barra luminosa sopra al padiglione.

Kia Ev9, quando e come interviene un’automedica

L’intervento dell’automedica è gestito dal 118 in base alla gravità della situazione, alla rapidità con cui deve essere raggiunta la location segnalata e alla presenza nella zona di ambulanze con equipe composte solo da soccorritori. L’equipaggio è formato da un medico specializzato in anestesia e rianimazione che decide anche se il paziente deve essere ospedalizzato con un’ambulanza, un infermiere con esperienza in attività di pronto soccorso e, ovviamente, un’autista. Il personale dell’automedica diversamente da quello di un’ambulanza, in cui può anche non essere presente un medico, può somministrare farmaci e intervenire anche con manovre invasive grazie agli strumenti specialistici presenti sulla vettura. Per esempio, l’intubazione oro-tracheale, il drenaggio del pneumotorace, la defibrillazione e l’elettrocardiogramma. Operazioni che possono essere effettuate prima dell’arrivo o in presenza degli operatori dell’ambulanza.

Fonte: Il Sole 24 Ore