Tod’s investe su Arquata e punta a raddoppiare i dipendenti

«Una fabbrica»: fra le devastazione che il terremoto del 24 agosto 2016 aveva portato nella sua Arquata del Tronto, questa era stata la risposta del sindaco dell’epoca, Aleandro Petrucci, a Diego Della Valle, presidente e ad del Gruppo Tod’s, che gli chiedeva cosa avrebbe potuto fare per risollevare il martoriato e antico borgo. Nel giro di 14 mesi e con un investimento di 10 milioni di euro, poco prima del Natale 2017 il gruppo Tod’s aveva inaugurato ad Arquata un edificio di quasi 2mila metri quadri, bianco come la sede centrale di Porto Sant’Elpidio, dove 50 persone del territorio hanno iniziato a produrre le calzature simbolo, dai “gommini” ai modelli sportivi, dei marchi del gruppo (che oltre Tod’s comprende Hogan, Fay e Roger Vivier).

Il 31 maggio scorso il nuovo sindaco di Arquata del Tronto, Michele Franchi, ha conferito a Diego e Andrea Della Valle la cittadinanza onoraria – come aveva già stabilito il suo predecessore, nel frattempo scomparso – per riconoscere il cruciale contributo alla vita economica e sociale della zona. E in quell’occasione, gli imprenditori hanno annunciato la volontà di ampliare ulteriormente lo stabilimento nei prossimi anni, fino a raddoppiare i suoi livelli occupazionali.

Oggi ad Arquata – uno dei cinque stabilimenti dedicati alle calzature di Tod’s – lavorano circa 60 persone, tutte provenienti dal territorio, una precisa strategia per impedirne il processo di spopolamento: se a inizio Novecento Arquata del Tronto contava 7mila abitanti, poco prima del sisma era scesa a 1.300 e oggi si ferma a 900. Un dato che potrebbe complicare il reperimento delle risorse per lo stabilimento. Secondo l’azienda, tuttavia, la ricettività è stata molto alta. La formazione dei nuovi artigiani avviene nello stabilimento principale del gruppo a circa 120 km di distanza. Il percorso prevede almeno sei mesi di affiancamento con degli artigiani senior e l’ingresso nella “Bottega dei Mestieri” che dal 2012 ha formato e inserito in azienda numerosi, giovani artigiani.

La tutela del territorio va di pari passo con quella del patrimonio dell’alto artigianato italiano, uno dei valori più importanti per Tod’s, che fra le varie iniziative ha lanciato anche il progetto artistico “The Art of Craftmanship” per valorizzare questi mestieri a rischio estinzione e insieme attrarre giovani talenti verso di essi, e sta sostenendo il lancio di un percorso di studi superiori dedicato proprio all’artigianato. Nelle Marche, la regione da sempre cuore del gruppo fin dalla sua nascita negli anni Settanta, oggi lavorano per Tod’s circa 800 persone, per il 65% donne e dell’età media di 40 anni.

A dar linfa al progetto di ampliamento del gruppo sarà anche il prossimo avvio del cantiere di ricostruzione di Arquata del Tronto, per cui sono stati stanziati 71 milioni di euro: il progetto, presentato dall’Ufficio Ricostruzione Marche con l’Eucentre di Pavia alla recente World Conference on Earthquake Engineering, il più importante congresso di ingegneria sismica al mondo, chiuso a Milano il 5 luglio, prevede il consolidamento della collina dove sorge il borgo con mura di cemento tenute insieme da lunghi tiranti in acciaio. La gara d’appalto per la realizzazione dei lavori dovrebbe partire entro fine anno e il cantiere essere avviato a inizio 2025. «La ricostruzione sull’Appennino Centrale è diventata un laboratorio internazionale – ha sottolineato per l’occasione il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli – in cui stiamo applicando i principi definiti alla Conferenza mondiale di Sendai nel 2015, “Build back better”, ricostruire meglio di prima». In queste settimane, peraltro, l’associazione Arquata Potest ha riaperto 150 km di sentieri per il trekking nel Parco dei Monti Sibillini per favorire il ritorno del turismo, più sostenibile di prima. C’è fermento nel territorio e a salvarlo si contribuisce sia con le scarpe sia con le vie dove usarle.

Fonte: Il Sole 24 Ore