Pace in Ucraina, scontro a distanza Kuleba-Peskov

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, in missione in Cina per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa, ha incontrato oggi il collega cinese Wang Yi a Guangzhou, importante centro produttivo e commerciale nel sud del Paese, per discutere i possibili percorsi per porre fine alla guerra e del possibile ruolo della Cina nel raggiungere una pace sostenibile. Lo ha riferito il ministero degli Esteri ucraino. Secondo Reuters, citata da più media ucraini, l’incontro è durato oltre tre ore.

La posizione di Kiev

Durante il colloquio il ministro ucraino ha sottolineato la posizione di Kiev su eventuali negoziati con Mosca. “Ho espresso la disponibilità dell’Ucraina ad impegnarsi in un processo negoziale con la controparte russa”, quando la Russia “sarà disposta a condurre negoziati in buona fede”, ha affermato Kuleba, secondo quanto riferisce il ministero degli Esteri ucraino. Tuttavia, Kuleba ha aggiunto che attualmente da parte della Russia non si osserva una simile disponibilità.

La replica di Mosca

“Sapete che la parte russa non ha mai rifiutato i negoziati e ha sempre mantenuto la sua apertura al processo negoziale” con l’Ucraina. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, si è espresso sul tema sollevato da Kuleba. Peskov ha parlato ai giornalisti, come riporta Ria Novosti.

La posizione cinese

Per Wang, la guerra su vasta scala in Ucraina è una “crisi” che dura da tre anni, secondo quanto ha riportato il Ministero degli Esteri cinese. La Cina preferisce riferirsi alla guerra in Ucraina con il termine “crisi”. Wang ha aggiunto che Pechino “è sempre stata fermamente impegnata a promuovere una soluzione politica” al conflitto in Ucraina.

“La Russia e l’Ucraina – riferisce il Ministero degli Esteri cinese, citato da Euromaidan – hanno segnalato la loro disponibilità ai negoziati, a vari livelli. Sebbene le condizioni e i tempi non siano ancora maturi, sosteniamo tutti gli sforzi che contribuiscono alla pace e siamo pronti a continuare a svolgere un ruolo costruttivo”.

Fonte: Il Sole 24 Ore