Carne coltivata, all’Efsa arriva la prima richiesta di ok

Alla fine, il momento tanto temuto dagli agricoltori italiani è arrivato. L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha ricevuto la prima richiesta di autorizzazione alla messa in commerci nella Ue di un prodotti derivante da carne coltivata in laboratorio. A presentare la domanda è stata la startup francese Gourmey, che ha chiesto l’ok a mettere in commercio il suo foie gras coltivato. L’azienda ha presentato domanda di autorizzazione alla commercializzazione anche a Singapore, negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Svizzera.

Il processo di valutazione dell’Autorithy dovrebbe durare circa 18 mesi e prevedere anche un’analisi dei potenziali impatti sociali ed economici. Ma se alla fine Gourmey dovesse incassare il sì, il suo prodotto realizzato con carne sintetica – in questo caso fegato – potrebbe essere venduto in tutti e 27 i Paesi dell’Unione, Italia compresa. A nulla varrebbe infatti la legge approvata l’anno scorso nel nostro Paese per vietare – primi in Europa – la produzione e la commercializzazione della carne creata in laboratorio replicando una cellula staminale prelevata da animale vivo. Nel momento in cui Bruxelles dovesse dire sì, il divieto italiano fortemente voluto dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e dalla Coldiretti rischierebbe la procedura di infrazione per mancato rispetto delle regole del mercato unico europeo.

In Francia, sulla scia di quanto accaduto nel nostro Paese, il mondo degli allevatori aveva spinto per far approvare una normativa che vietasse la carne coltivata. La proposta di legge era stata depositata al parlamento francese lo scorso anno da parte di un gruppo di parlamentari appartenenti al partito Les Républicains, ma poi non se n’è fatto nulla. Tanto che la prima a fare domanda all’Efsa è proprio una azienda francese.

Nel mondo la carne coltivata viene già servita in tavola a Singapore, in Israele e negli Stati Uniti. A dieci anni dal primo hamburger al mondo, coltivato nei Paesi Bassi, oggi vengono prodotti per lo più nugget di pollo, ma a livello sperimentale è già stata ottenuta un’ampia varietà di carni: bovine, suine, ovine e perfino di pesce. Nel mondo sono circa 180 le startup impegnate nella ricerca sui cibi coltivati e le previsioni al 2030 prevedono un mercato che va dai 5 ai 25 miliardi di dollari. Positive anche le stime relative all’occupazione: solo per quanto riguarda il Regno Unito prevedono fra 9.200 e 16.500 posti di lavoro in più.

Fonte: Il Sole 24 Ore