Valle di Susa, assedio No Tav al cantiere: bombe carta contro gli agenti

Ancora tensioni in Valle di Susa intorno al Tav. Oggi la marcia No Tav «contro lo sfruttamento dei territori» e «contro il genocidio in Palestina» si è trasformata in un vero e proprio assedio ai cantieri della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Dal migliaio di partecipanti alla camminata si sono staccati nugoli di incappucciati che hanno preso di mira, da diversi punti, i fortini presidiati dalle forze dell’ordine nelle località di Chiomonte e San Didero.

Sassaiola e due agenti contusi

Fitto il lancio di pietre, biglie d’acciaio, bombe carta e fuochi d’artificio. Due agenti, colpiti agli arti superiori, sono rimasti contusi. Alcuni manifestanti, dopo avere scavalcato un cancello, hanno fatto irruzione sull’autostrada A 32 del Frejus, che è stata chiusa al traffico da Susa a Bardonecchia; ancora nel tardo pomeriggio la carreggiata era coperta da detriti e per la bonifica sono stati fatti arrivare gli artificieri data la probabile presenza di rimasugli di materiale pirotecnico.

Digos al lavoro per identificare i responsabili

Il corteo si è svolto in concomitanza con il secondo giorno del Festival Alta Felicità, kermesse culturale e musicale targata No Tav, in corso sulla spianata di Venaus, a qualche chilometro di distanza. «Migliaia di giovani contro il sistema della guerra e della distruzione, ecco il nostro campo largo» aveva detto Ezio Locatelli, della segreteria nazionale Prc, osservando l’interminabile distesa di tende montate sui terreni. Nelle ultime settimane la questura aveva fatto presente all’amministrazione locale l’esistenza di rischi per l’ordine pubblico ma il sindaco ha firmato le autorizzazioni perché dal punto di vista dell’agibilità e della sicurezza delle strutture il Festival ha tutte le carte in regola. Ora la Digos è al lavoro per identificare i responsabili degli incidenti.

Le condanne della politica

Nei giorni scorsi sono già scattate 55 denunce per le azioni dei No Tav (di intensità molto minore) condotte fra il 12 e il 14 luglio e poi il 21, 22 e 23. L’ultima folata offensiva è stata preparata con cura: lo dimostra, per esempio, la trasformazione di un piccolo ponte in Val Clarea in una base operativa per un tiro a segno compiuto con un’enorme fionda azionata da tre persone. Dalla politica arrivano parole di condanna. «L’attacco al cantiere della Torino-Lione è l’ennesima vergogna dei violenti No Tav» dice il ministro Paolo Zangrillo, mentre Augusta Montaruli, parlamentare di Fdi, parla della necessità di fare approvare le aggravanti per le «condotte violente contro opere strategiche» contenute nel pacchetto sicurezza.

Gruppi di No Tav hanno dato vita in Valle di Susa a una sorta di assedio al cantiere di Chiomonte. Alcuni manifestanti hanno anche invaso la vicina autostrada del Frejus che è stata chiusa nel tratto fra Susa e Bardonecchia. Dai dimostranti che agiscono in diversi punti, è partito un lancio di fuochi d’artificio e bombe carta contro le forze dell’ordine

Fonte: Il Sole 24 Ore