Fusioni e acquisizioni in calo ma nel 2023 84 operazioni su 303 nell’agrifood

Diminuiscono le operazioni di mergers and acquisitions (M&A) nei consumer markets, sia come numero sia come valore complessivo, ma l’alimentare continua a guidare la classifica dei settori più dinamici secondo la 27esima PwC Global Annual Ceo survey.

«Anche se in generale ci sono segnali di calo dei tassi di inflazione e di interesse – afferma Emanuela Pettenò, partner PwC Italia, consumer markets & markets deals leader – agli investitori serve ancora tempo per fare chiarezza sull’evoluzione dei prossimi mesi. Mi riferisco in particolare alle dinamiche inflattive su costi, energia, prezzi di vendita e sulla capacità di mantenere nel medio termine i livelli di marginalità del 2023».

Il mercato italiano dell’M&A nel 2023, infatti, si è chiuso con un calo del 4,4% in termini di operazioni completate in ambito consumer e del -51% in termini di valore. Le operazioni domestiche (Italia su Italia) rappresentano il 67% del totale.

Il food in particolare ha visto un calo nel numero di operazioni addirittura del 14%. Resta, però, alla guida dei diversi comparti con 84 operazioni completate su un totale di 303. Rimane stabile anche la quota di operazioni sponsorizzate da fondi (42%), che non includono le acquisizioni di piattaforma e gli add-on (classificate tra le operazioni di investitori industriali “corporate”).

Dando uno sguardo al 2023, le più significative operazioni in ambito food sono state guidate dal perseguimento di una strategia di crescita internazionale (nuovi mercati, nuovi brand), come l’acquisizione di Beam Holding (produttore di cognac, in Francia) e di Del Professore (distilleria, in UK) da parte di Campari o della divisione ingredienti di Kerry Group da parte di Irca, al fine di entrare nel mercato americano. Interessante anche l’acquisizione di Fresystem da parte di Ferrero, per mettere in sicurezza il comparto frozen bakery, anticipando il risiko di operazioni del 2024 nel comparto iniziate con Forno d’Asolo/Sammontana/Investindustrial e previste continuare con Gelit (dismissione di Progressio) e altre aziende in portafoglio di fondi di private equity.

Fonte: Il Sole 24 Ore