Male i mercati extra-Ue: a giugno -5,3% per l’export
Giugno in rosso per l’export extra-Ue, con i principali mercati a cedere terreno, con il risultato di portare quasi a zero il bilancio dall’inizio dell’anno.
Nel dettaglio, a giugno Istat stima una riduzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-3,5%) rispetto alle esportazioni (-0,8%).
La contrazione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni strumentali (+5,9%), ed è dovuta alle minori vendite di beni di consumo durevoli (-18,5%), energia (-17,8%) e beni intermedi (-2,5%). Dal lato dell’import, a esclusione di beni di consumo durevoli (+0,6%), si rilevano riduzioni congiunturali diffuse, le più ampie per energia (-8,3%) e beni intermedi (-3,3%).
Su base annua l’export si riduce del 5,3% (+0,6% a maggio 2024). A contribuire alla flessione sono le minori vendite di energia (-25,0%), beni di consumo durevoli (-18,9%), beni strumentali (-5,9%) e beni intermedi (-4,7%); crescono, invece, le esportazioni di beni di consumo non durevoli (+1,0%). L’import registra una flessione tendenziale del 10,2%, quasi totalmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-27,4%) e beni intermedi (-8,9%). Con il calo di giugno, nei primi sei mesi dell’anno il progresso dell’export extra-Ue si riduce allo 0,7%.
Il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a 6.036 milioni (+5.267 milioni nello stesso mese del 2023). Il deficit energetico (-3.618 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-5.015 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici diminuisce da 10.282 milioni di giugno 2023 a 9.654 milioni di giugno 2024.
Fonte: Il Sole 24 Ore