Perchè Ucraina e Gaza riavvicinano Unione europea e Turchia
BRUXELLES – Per la prima volta in cinque anni il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha incontrato giovedì i suoi omologhi europei, nel desiderio reciproco di rilanciare i rapporti dopo i numerosi screzi dell’ultimo quinquennio. Le due guerre, in Ucraina e a Gaza, inducono la Turchia e l’Unione europea a migliorare la loro cooperazione. Proprio sul fronte ucraino restano chiare divergenze tra i Ventisette sull’uso di armi occidentali in territorio russo.
Negli anni il rapporto tra le parti è peggiorato per via di varie diatribe, legate alla frontiera marittima tra Grecia e Turchia, alla perdurante divisione dell’isola di Cipro, e naturalmente al lungo stallo nei negoziati di adesione di Ankara all’Unione europea. «Abbiamo analizzato la situazione geopolitica nella regione, e discusso delle varie controversie che complicano il nostro rapporto», ha detto l’Alto Rappresentante in una conferenza stampa a Bruxelles dopo la riunione ministeriale.
L’incontro è giunto dopo che nel 2023 la Commissione europea ha pubblicato un ampio rapporto sullo stato delle relazioni bilaterali. Tra le altre cose Bruxelles e Ankara vogliono aggiornare il funzionamento dell’unione doganale che la Turchia applica a macchia di leopardo. Le due parti ammettono che il negoziato su questo fronte è avanzato finora a rilento per via della controversia cipriota. Da 50 anni la parte settentrionale dell’isola è in mani turche.
Mentre Ankara persegue una soluzione basata su due Stati, l’Unione europea punta su una confederazione a sovranità unica. Il delicato tema è stato abbordato giovedì. I Paesi membri hanno ribadito la loro solidarietà con la Repubblica di Cipro. Ciò detto, la stessa diplomazia greca ha spiegato che durante l’incontro il ministro degli Esteri Georgios Gerapetritis ha voluto sottolineare che «la Grecia sostiene la prospettiva europea della Turchia».
Anche l’Alto Rappresentante si è detto fiducioso: «Speriamo che questo incontro, il primo in cinque anni, darà il via a un nuovo processo di dialogo». C’è consapevolezza in molte capitali europee di dover migliorare il rapporto con Ankara in un contesto geopolitico molto incerto. La stessa diplomazia turca desidera coltivare la sponda europea per controbilanciare il suo recente avvicinamento a Mosca e a Pechino. In questo senso un diplomatico turco ha parlato ieri sera di «colloqui costruttivi».
Fonte: Il Sole 24 Ore